Stipendi, aumenti da maggio: come cambia la busta paga. Governo accelera sul taglio dei contributi

Martedì 18 Aprile 2023, 21:27 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 12:55

Il taglio

Il beneficio, ha ricordato il sottosegretario, durerebbe fino al mese di dicembre, poi toccherebbe alla manovra di Bilancio il compito di rifinanziarlo per il prossimo anno. Ma di quanto sarebbero tagliati i contributi? Il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, ieri ha confermato quanto già aveva detto qualche giorno fa il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone. Il taglio “aggiuntivo” rispetto a quello già in vigore, sarebbe dell’1%. Questo significa che lo sconto salirebbe al 4% per gli stipendi fino a 25 mila euro l’anno e al 3% per quelli tra 25 mila e 35 mila euro. Si tratterebbe in sostanza di “mini aumenti” che, al netto delle tasse, oscillerebbero da poco meno di 10 euro al mese per uno stipendio di 15 mila euro a poco più di 16 euro per una retribuzione di 35 mila euro l’anno. Anche per questo il governo avrebbe allo studio anche altre soluzioni.

Secondo diverse fonti al lavoro sul dossier, si starebbe ragionando anche attorno ad una detassazione degli aumenti contrattuali. Uno degli obiettivi dichiarati nel Def, il Documento di economia e finanza, è la “moderazione salariale”. Il governo, insomma, starebbe cercando un meccanismo per evitare che si crei una spirale tra prezzi e salari che possa portare a nuove pressioni inflazionistiche. Da questo punto di vista il taglio del cuneo potrebbe non essere sufficiente. Sui tavoli tecnici, dunque, si starebbe iniziando a ragionare di una detassazione degli aumenti, in modo da provare anche a calmierare le richieste dei sindacati.

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