Statali, Tfs anticipato: primi prestiti in arrivo a fine agosto. Tassi agevolati all'1%

Venerdì 18 Agosto 2023, 00:41 - Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 17:03

LE SOLUZIONI

Come se ne esce? I prestiti dell’Inps sono convenienti, ma come detto il salvadanaio è mezzo vuoto. L’alternativa è rivolgersi alle banche convenzionate, dove però in virtù di un rendistato schizzato alle stelle si pagano attorno ai duemila euro di interessi per 45 mila euro di Tfs-Tfr anticipato. Ecco perché l’idea del governo, che in questa fase non dispone delle risorse necessarie per calare a terra una soluzione di tipo strutturale con cui versare subito il Tfs-Tfr agli statali in attesa della loro liquidazione, sarebbe quella di intervenire proprio sui prestiti delle banche, che anticipano ai dipendenti pubblici fino a 45 mila euro, ma a caro prezzo. Per lo Stato, infatti, la strada più facile da percorrere in questo frangente sarebbe quella di farsi carico degli interessi (o almeno di una parte di questi) che le banche applicano sui finanziamenti.

L’ultimo bollettino di Bankitalia immortala un rendistato generale a luglio pari al 3,931%, in aumento rispetto a giugno quando l’asticella si attestava a quota 3,817%. Provate a chiedere a un dipendente pubblico in attesa della liquidazione cos’è e, soprattutto, a cosa serve questo indice, e vi risponderà in un batter di ciglio. Il rendistato fotografa il rendimento medio ponderato di un paniere di titoli di Stato: le banche che concedono l’anticipo agevolato del Tfs-Tfr calcolano il tasso finale del finanziamento sommando il rendistato allo spread, che è sempre pari allo 0,40%. Dunque, se il rendistato generale si attesta al 3,9%, il tasso di interesse della banca sull’anticipo della buonuscita sarà pari in media al 4,3%.

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