Sconti nei supermercati, dove si risparmia di più: il confronto tra i vari punti vendita

Domenica 1 Ottobre 2023, 10:15 - Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 00:01

Quali saranno gli effetti concreti per i cittadini?

Secondo i rappresentanti della filiera sarebbe «già tanto» il blocco dei prezzi di listino da parte dei produttori, visti i «prezzi di gas, luce e carburanti in rialzo». Per Confcommercio e Federdistribuzione, però, «serve uno sforzo in più». Senza interventi importanti da parte della grande industria le iniziative della distribuzione (che allargherà attività promozionali, costi fissi e linee di convenienza) sarebbero del tutto insufficienti per raggiungere gli obiettivi che il governo auspica. Una brutta notizia arriva da alcuni produttori di bevande alcoliche e gassate, che secondo i ristoratori stanno aumentando i costi dei listini tra il 4% e il 6%.

Fino a qualche settimana fa, dopo l'ok dell'industria al Patto, l'obiettivo dell'esecutivo era ridurre di molto l’aumento annuale del “carrello della spesa”, accompagnandone la discesa già vista negli ultimi mesi e avvicinandolo, a inizio 2024, al 5% dall’attuale 8,3%. Addirittura un «colpo definitivo contro l’inflazione», secondo Urso. Ora, anche considerando che l'industria sostanzialmente non ridurrà i prezzi di listino, si punta invece ad accompagnare la prevedibile discesa del carrello della spesa dei prossimi mesi.

Risulta improbabile, insomma, che si realizzi la previsione di Assoutenti, che aveva calcolato risparmi per 4 miliardi (in media 150 euro a famiglia, 100 solo sulla spesa alimentare). Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha chiesto di «non scaricare i costi dell’iniziativa sugli anelli deboli della filiera» e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non a caso ha smorzato l'entusiasmo di Urso, parlando solo di «una sperimentazione».

Per le associazioni dei consumatori, non coinvolte dal governo nel Patto anti-inflazione, l'inziativa rischia di essere «un flop». «Il Patto in quanto tale - spiega a Il Messaggero Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori - avrà un effetto nullo sulle tasche delle famiglie dato che non prevede alcun preciso impegno. Questo non vuol dire che l'inflazione non continuerà a scendere e che non ci sarà alcuna offerta promozionale. La grande distribuzione, ad esempio, coglierà l'occasione per spingere sui prodotti di marca propria, gli unici sui quali potrà realisticamente ridurre i prezzi, prendendo così due piccioni con una fava, sconti in cambio di nuovi consumatori sui suoi prodotti». Molto critiche anche Adoc e Codacons.

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