I correttivi
I primi due riguardano la generalità degli interessati. Quindi i medici, ma anche gli infermieri e i dipendenti regionali e comunali, le maestre di asilo e gli ufficiali giudiziari. Per tutti loro viene stabilito che la “griglia” più penalizzante scatterà solo in caso di accesso anticipato alla pensione, mentre continueranno ad essere applicate le vecchie regole se l’uscita è per vecchiaia, quindi agli attuali 67 anni. Sempre per tutta la platea coinvolta, viene fissato un principio di garanzia: coloro che raggiungono i requisiti entro il 31 dicembre di quest’anno non saranno toccati dalle novità. Nella versione originale era invece previsto che fossero coinvolti tutti coloro che vanno in pensione dal primo gennaio 2024: il che renderebbe quasi impossibile evitare la “tagliola” perché anche facendo domanda in tempi immediati molto difficilmente questa verrebbe perfezionata entro fine 2023.