Potrebbe alleggerirsi ancora la posizione del ministro del Turismo Daniela Santanchè, tra gli indagati dalla Procura di Milano per falso in bilancio e bancarotta per il caso Visibilia, il gruppo da lei fondato e del quale è rimasta come amministratrice e socio di maggioranza fino al gennaio dell'anno scorso.
L'accordo
Il via libera delle Entrate su questo capitolo potrebbe aprire un nuovo scenario nelle indagini milanesi sul gruppo editoriale coordinate dal pm Maria Gravina e dall'aggiunto Lauta Pedio, sotto la supervisione del procuratore Marcello Viola. Indagini per cui è stata chiesta la proroga, e che riguardano, oltre la senatrice di Fdi, altre 5 persone, tra cui la sorella Fiorella Garnero e il compagno Dimitri Kunz d'Asburgo. La Procura dovrebbe chiedere la revoca della richiesta di fallimento, come è già accaduto per Visibilia Editore e Visibilia Holding. Quindi, rimarrebbe aperta la posizione solo di Visibilia Concessionaria oggetto, come si legge in una memoria difensiva, di «rilevanti interventi posti in essere tempestivamente dalla società e dai suoi Soci» in base ai quali «i rilievi contenuti nel ricorso per la dichiarazione di apertura della liquidazione giudiziale presentata dal Pubblico Ministero sono da considerarsi superati». Nel caso in cui la situazione sul fronte fallimentare venisse sistemata - gli avvocati hanno messo in conto ancora sei mesi - cadrebbe per legge l'accusa di bancarotta. Rimarrebbe in piedi solo il falso in bilancio, accusa per la quale dopo la conclusione dell'indagine, attesa per l'autunno, salvo ripensamenti dei pm e indagini difensive solide, si profila una richiesta di processo per la ministra che a Milano è sfiorata, però, da altri guai giudiziari: tra questi il fascicolo, a carico di ignoti, per truffa ai danni dello Stato sulla gestione della cassa integrazione Covid.
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