Trasporti, il futuro della mobilità è intermodale e sostenibile

Giovedì 28 Aprile 2022
Trasporti, il futuro della mobilità è intermodale e sostenibile
(Teleborsa) - Utilizzare al meglio i 25,4 miliardi di euro messi a disposizione dal Pnrr per favorire l'intermodalità tra i vari mezzi e la sostenibilità del sistema dei trasporti. Questa la premessa del dialogo tra i principali player del comparto del trasporto durante l'evento "Il Futuro della Mobilità tra Innovazione e Sostenibilità" promosso da Sita, fornitore globale di tecnologie per il trasporto aereo, in collaborazione con l'Università di Bologna.

Il futuro del trasporto è connesso, digitale e sostenibile. Per la ferrovia l'obiettivo è ridurre del 90% le emissioni di CO2 entro i prossimi 30 anni, mentre gli aeroporti italiani, in linea con l'accordo "NetZero2050", puntano a neutralizzare le emissioni di CO2 entro il 2050. La tecnologia è pronta e gli operatori del settore aereo investono già in soluzioni IT per migliorare l'efficienza in volo e ridurre il consumo di carburante. Secondo i dati raccolti da Sita, il 56% delle compagnie aeree implementerà nuove tecnologie per ridurre le emissioni di carbonio di tipo 1 e 2, mentre un terzo aviolinee (32%) prevede di farlo entro il 2024.

Secondo il Comitato Economico e Sociale Europeo (Cese) molti dei fattori che rendono difficile l'intermodalità – come i problemi che rendono il trasporto multimodale più costoso, più lento e meno affidabile rispetto, in particolare, al trasporto unimodale su strada, i lunghi tempi di consegna, la complessità, i rischi più elevati e la minore affidabilità – possono essere risolti mediante soluzioni digitali intelligenti come le possibilità di tracciatura e localizzazione e altre procedure digitali che facilitano la gestione efficace dei flussi di trasporto multimodali. Il regolamento (UE) 2020/1056 relativo alle informazioni elettroniche sul trasporto merci faciliterà lo scambio di informazioni regolamentari tra operatori e autorità su piattaforme digitali a partire dall'agosto 2024, e risolverà almeno in parte il problema della documentazione standard e dello scambio elettronico di documenti tra Paesi.

"Il futuro della mobilità passa per la sostenibilità e l'innovazione – ha dichiarato Sergio Colella, presidente Europa di Sita, a margine dell'evento –. Il trasporto sarà connesso e intermodale, avere sistemi digitali unificati che semplificano il viaggio dei passeggeri attraverso terra, mare e aria diventerà sempre più importante. Per questo abbiamo voluto creare un'occasione per discutere con gli attori dell'industria, un momento per poter fare sistema per affrontare con un'unica voce e con un approccio comune e condiviso le problematiche che si presenteranno. Il settore dell'aviazione ha già vissuto situazioni simili negli scorsi decenni, quindi la nostra esperienza può essere sfruttata anche per altri mezzi di trasporto".



Al centro del dibattito la necessità di rendere le operazioni efficienti e favorire un transito senza intoppi tra i vari mezzi, dall'aereo al treno, dalle navi al trasporto merci su gomma. "Secondo i nostri dati, i passeggeri che utilizzano la tecnologia hanno un tasso di soddisfazione più alto, per questo diventa essenziale promuovere un viaggio che sia integrato dal punto di vista digitale, indipendentemente dal mezzo, che sia in aereo, treno o nave. Sulla stessa linea si muove anche il Pnrr con i fondi messi a disposizione per favorire l'intermodalità e la sostenibilità dei mezzi di trasporto – ha continuato Colella –. I player dell'industria, invece di continuare a dialogare con una decina di operatori, per garantire operazioni fluide e integrate tra i vari mezzi di trasporto dovranno interfacciarsi con un ecosistema di oltre 100 entità. Occasioni come questa ci permettono di venire a conoscenza delle istanze dei settori e porre le basi per un lavoro che dovrà continuare nel futuro".

Attualmente – ha affermato nel suo discorso Colella – "stiamo assistendo a una perfect storm". Il trasporto aereo ha affrontato una crisi che non ha mai vissuto negli ultimi 70 anni della sua lunga storia. Fino al 2019 – ha proseguito il presidente Europa di Sita – il traffico totale in Europa era rappresentato per il 65% da trasporto aereo (dato italiano 75%). Dopo il blocco pandemico, si è aggiunta l'attuale situazione bellica, che sta rappresentando una notevole sfida per il trasporto aereo, perché le compagnie che viaggiano in Asia devono gestire no fly zone e l'intero mercato russo è totalmente chiuso per l'Europa. Inoltre il costo del cherosene è raddoppiato da dicembre 2019 e oggi rappresenta fino al 40% dei costi. Stiamo quindi assistendo – ha spiegato Colella – a un movimento di deglobalizzazione sia per la scarsità di materie prime, sia per l'inflazione a doppia cifra. Tra l'altro in Europa sono sempre più frequenti movimenti che condannano l'impronta ambientale del trasporto aereo, provocando fenomeni di fly shaming che portano le giovani generazioni alla rinuncia. Infine bisogna anche fronteggiare le minacce di cyber sicurezza. Negli ultimi periodi gli operatori del trasporto sono diventati bersagli perfetti per attacchi hacker. È una tempesta perfetta ma è anche un'occasione di cambiamento e un'opportunità per una profonda trasformazione di tutto il settore. La prima opportunità è rappresentata dal fatto che le aspettative e l''appetito' del cliente finale, del viaggiatore e del passeggero sono diventate molto alte. Il traffico in Europa sta salendo in maniera esponenziale. Si parla di un 83% rispetto ai livelli pre-pandemia (dato Italia, 90%) – Fonte: Eurocontrol. Le compagnie aeree si aspettano un traffico molto più elevato rispetto al periodo prepandemico. La seconda opportunità è la possibilità di connettere il passeggero tra i diversi luoghi di trasporto. Lo smartphone è diventato il telecomando del viaggio, capace di creare un'unica esperienza di viaggio 'door to door', più fluida grazie alla tecnologia, all'intelligenza artificiale e alla biometria. La terza opportunità è quella di poter lavorare a un nuovo modello di trasporto che vede un biglietto unico tra aereo, treno e metropolitana e alla capacità di gestire autonomamente i bagagli del passeggero consegnandogli direttamente all'albergo. Infine non si può non parlare di sostenibilità: il consumo del cherosene per passeggero è già sceso del 50% e ancora stiamo lavorando per un miglioramento delle rotte, perché abbiamo un dovere verso le generazioni che ci seguiranno. Non dobbiamo quindi perdere tempo, ma dobbiamo beneficiare dei fondi messi a disposizione dal PNRR per modernizzare le infrastrutture e tutta la mobilità, considerando che il mercato italiano è ben posizionato a livello europeo".

"Siamo in una fase fondamentale per la trasformazione green e la sostenibilità sociale, ambientale ed economica del Paese – ha sottolineato Anna Masutti, presidente di RFI (Gruppo FS Italiane) –. Tutto questo grazie all'impulso del Pnrr che sta contribuendo in modo determinante a creare la mobilità del futuro. In particolare per l'infrastruttura ferroviaria sono in corso tre grandi programmi di investimento: la valorizzazione delle oltre 2.200 stazioni presenti su tutto il territorio nazionale; l'estensione al Sud e il potenziamento in tutta Italia della rete Alta Velocità/Alta Capacità; il potenziamento e il miglioramento dei collegamenti di ultimo miglio a porti e aeroporti per favorire l'integrazione fra le diverse zone del Paese e l'intermodalità".

L'evento è stata un'occasione anche per mostrare come le tecnologie siano pronte da anni e adesso devono essere estese a tutti i settori dei trasporti. Gia oggi il 75% degli aeroporti intervistati da Sita intende investire in soluzioni come la biometria, poiché permette di risparmiare il 30% del tempo. La stessa tecnologia è adatta anche ad altre forme di mobilità come le ferrovie, le crociere, o gli ingressi agli eventi, uniti sotto il paradigma dell'intermodalità.





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