Inps, quarantena Covid non più considerata malattia: «Nessuna risorsa erogata»

Venerdì 13 Agosto 2021 di Paolo Ricci Bitti
Inps, quarantena Covid non più considerata malattia: «Nessuna risorsa erogata»
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Brutte notizie per chi sarà costretto ad assentarsi dal lavoro perché obbligato alla quarantena dopo avere registrato un contatto stretto con qualcuno risultato positivo al Covid: l'Inps fa sapere che questo periodo non sarà più coperto dall'indennità per malattia.

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Inps, niente indennità per quarantena

A specificare la situazione è il "Messaggio 2842" dell'Istituto nazionale di previdenza sociale che potete leggere qui sotto.

Il riferimento è all'indennità previdenziale di malattia in caso di quarantena introdotta dall'articolo 26 del decreto-legge 17 marzo 2020, numero 18.

La questione, con effetti retroattivi fino al primo gennaio 2021, è legata al fatto che non è più sufficiente che la "copertura" sia prevista dall'articolo 26 del Dl 18 del 17 marzo dell'anno scorso: l'Inps non riceverà più i finanziamenti, perché questi non sono stati considerati dal Governo e dal Parlamento. 

Il messaggio n. 2842 scarica qui

La copertura riguarda riguarda tutte le quarantene (vedi altra nota Inps qui sotto): sia con sorveglianza attiva sia con permanenza domiciliare e precauzionale. Il diritto spetta a tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, ma non a quelli iscritti alla Gestione Separata dell’Inps. La norma prevede che venga «corrisposto un trattamento economico equiparato a quanto previsto in caso di malattia comune sulla base della normativa di riferimento».

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In fatto di indennità la situazione dovrebbe essere blindata per quanto riguarda il 2020, mentre per l'anno scorso non ci sarebbero appunto finanziamenti. Se non si lavora da casa (smart working o "lavoro agile") si rischia di restare senza retribuzione per 14 giorni  (e se cadono nello stesso mese lo stipendio diventà quindi la metà), oppure 7 giorni con la presentazione di un tampone negativo per i vaccinati e 10 giorni per i non vaccinati.

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Di fatto la  quarantena sarà riconosciuta - e quindi indennizzata - dall'Inps come malattia solo per il 2020 e solo con certificato medico e fino alla fine delle risorse riconosciute pari a 663,1 milioni di euro, mentre nell'anno in corso la quarantena termina di essere considerata malattia. 

Penalizzati i lavoratori che prorio non possono svolgere le loro mansioni da casa: commessi, muratori, operai, magazzinieri, cassieri, agricoltori dipendenti. Una situazione complicata che potrebbe spingere le aziende, anche per evitare contenziosi, farsi carico di questi periodi o a sfruttare permessi e ferie. Inoltre con l'evolvere della pandemìa che non lascia tranquilli e che quindi potrebbe accrescere i casi di quarantena, non è escluso che si arrivi a un rifinanziamento da parte del Governo.

Lavoratori fragili

Infine la questione dei lavoratori “fragili” che si ammalano quando sono in regime di smart working: l'Inps, al momento, erogherà la prestazione solo fino alle richieste comprese entro il 30 giugno 2021, in anticipo quindi rispetto alla data del 31 ottobre 2021 fissata dal decreto legge del 23 luglio.

Quando scatta la quarantena

Se vaccinati e si ha un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di Covid a una distanza inferiore ai 2 metri e per meno di 15 minuti; se vaccinati e ci si trova in un ambiente chiuso (aula scolastica, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) o in viaggio con un caso di Covid per meno di 15 minuti; se vaccinati e si fornisce assistenza diretta a un caso Covid impiegando le misure anti contagio; se vaccinati e si viaggia su un aereo in cui è presente un caso di Covid. Ad eccezione dei passeggeri seduti entro due posti in qualsiasi direzione rispetto al caso di Covid, dei compagni di viaggio e del personale addetto alla sezione dell’aereo o del treno in cui la persona contagiata era seduta che sono classificati contatti ad alto rischio.

 

Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 07:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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