Pensioni, taglio alla rivalutazione di quasi 2.000 euro in due anni. A fare i calcoli è Cgil e Spi attravreso un'analisi del dipartimento previdenza.
I tagli
Spi Cgil e Cgil Puglia incontreranno la stampa a Bari per fare il punto sulle ricadute della manovra economica del governo sul sistema previdenziale e pensionistico italiano. Nel corso dell'incontro, anticipano le due sigle, saranno inoltre diffusi i dati relativi alle pensioni in Puglia, «dove rispetto al dato nazionale l'importo medio per il settore privati è più basso di 400 euro». Prima dell'iniziativa, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, sarà inaugurato un murales a tema realizzato al primo piano della sede di Cgil Puglia, realizzato dall'artista Giuseppe D'Asta, che si occupa prevalentemente di arte pubblica, e che ha realizzato più di trenta opere su strade, muri, scuole dell'area metropolitana di Bari. All'incontro prenderanno parte la segretaria nazionale dello Spi Cgil Tania Scacchetti, il segretario generale dello Spi Puglia Gianni Forte e la segretaria generale di Cgil Puglia, Gigia Bucci.
I calcoli
Nell'analisi del dipartimento previdenza della Cgil e dello Spi, si calcolano tagli pesantissimi sulle pensioni nel biennio 2023-2024, che raggiungono 962 euro per una pensione lorda di 2.300 euro (netta 1.786), fino ad arrivare a 4.849 euro lorde per un importo di pensione lorda pari a 3.840 euro (2.735 euro nette). «Questi tagli proiettati sull'attesa di vita media - si legge nell'analisi - raggiungono importi elevatissimi, si parte da 6.673 euro netti per un pensionato con una pensione netta di 1.786 euro, fino a raggiungere 36.329 euro nette, per una pensione di 2.735 euro nette».
La rivalutazione 2023
Per calcolare gli importi effettivi che si vedranno in più nel cedolino pensione di dicembre va anche tenuto presente che la normativa vigente prevede una rivalutazione piena, cioè del 100% (dello 0,8 in questione), solo per le pensioni di importo fino a quattro volte il minimo e con percentuali progressivamente calanti con l'innalzarsi dell'assegno di pensione. Le fasce sono le seguenti (ricordiamo sempre che si tratta di importi lordi):
- pensioni fino a 4 volte il minimo (entro i 2.101, 52 euro), rivalutazione del 100% (0,8%)
- pensioni da 4 a 5 volte il minimo (da 2102, 53 a 2.626,90 euro), rivalutazione dell'85% (0,68%)
- pensioni da 5 a 6 volte il minimo (da 2626, 91 a 3152,28 euro), rivalutazione del 53% (0,42%)
- pensioni da 6 a 8 volte il minimo (da 3152, 29 a 4203,05 euro), rivalutazione del 47% (0,37)
- pensioni da 8 a 10 volte il minimo (da 4203,06 a 5253,80 euro), rivalutazione del 37% (0,29)
- pensioni oltre 10 volte il minimo (da 5253,81 euro in su), rivalutazione del 32% (0,25)
Rivalutazione 2024
Come nel 2023 le pensioni piu basse come detto sono aumentate dell'8,1 % , pari alla differenza tra tasso Istat 2023 e 2022, per IL 2024 si stima un indice ISTAT del 5,6% rispetto quest'anno. I trattamenti pensionistici saranno rivalutati quindi da un minimo dell’1,232% al 5,6%, tasso di inflazione stimato di riferimento.
- pensioni fino a 4 volte il minimo rivalutazione del 100% (= 5,6% indice ISTAT provvisorio per il 2024)
- pensioni da 4 a 5 volte il minimo rivalutazione dell'85%
- pensioni da 5 a 6 volte il minimo rivalutazione del 53%
- pensioni da 6 a 8 volte il minimo rivalutazione del 47%
- pensioni da 8 a 10 volte il minimo rivalutazione del 37%
- pensioni oltre 10 volte il minimo rivalutazione del 22% (=1,232%)