«Sono Marlene Engelhorn.
La miliardaria che vuole essere tassata
Si tratta di una cosiddetta iniziativa dei cittadini: se raccoglierà entro ottobre 2024 il numero necessario di firme, la proposta potrà arrivare al Parlamento europeo. La multimilionaria Engelhorn ha deciso di appoggiarla. Finora, a circa di due mesi dall'inizio della raccolta firme, sono arrivate poco meno di 100mila sottoscrizioni, di cui la maggior parte dalla Francia. L'obiettivo è arrivare a un milione. In Italia, la campagna è sostenuta da Oxfam con l'iniziativa La grande ricchezza: «La ricchezza posseduta dallo 0,1% degli italiani più ricchi, poco meno di 50.000 persone, è circa tre volte superiore a quella nelle mani della metà più povera della popolazione (25 milioni di italiani)», si legge sul sito.
Per quanto riguarda l'ipotetica tassa sui grandi patrimoni: «Se applicata ad esempio a quei 50mila italiani più ricchi, con un patrimonio netto al di sopra dei 5,4 milioni di euro, l’imposta potrebbe produrre risorse fino a 16 miliardi di euro all’anno». Per firmare è necessario accedere con lo Spid o inserire il numero di un documento come la carta d'identità.
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Marlene Engelhorn, che poco più di un anno fa aveva annunciato la volontà di rinunciare al 90% della propria eredità tenendosi 400 milioni di euro su 4 miliardi, fa parte dell'associazione Millionaires for humanity e ha fondato insieme ad altri 49 ereditieri il movimento AG Steuersrechtigkeit, più conosciuto come Tax me now. In un'intervista alla Bbc aveva dichiarato: «Non conosco l’esatta storia e l’origine della fortuna né quanto lavoro abbia richiesto. Ciò che posso dire è che non è lavoro mio». Nel video rivolto alle istituzioni dell'Unione europea, Engelhorn ha spiegato: «L'iniziativa dei cittadini europea è rivolta a tassare i super ricchi come me. Se raccogliamo un milione di firme, possiamo pretendere che l'Ue agisca. Una tassa come questa riguarderà solo i super ricchi, e potrà raccogliere i miliardi di cui abbiamo bisogno per ridurre le disuguaglianze, finanziare infrastrutture e servizi pubblici come ospedali e scuole, e combattere il cambiamento climatico».