De' Longhi si "mangia" i mini frullatori americani Capital Brands

Martedì 24 Novembre 2020
Massimo Garavaglia, ad della De' Longhi

VENEZIA - De' Longhi strizza l'occhio ai giovani consumatori salutisti e con 420 milioni di dollari pronta cassa si mangia Capital Brands. Gli Stati Uniti diventano il primo mercato del gruppo trevigiano da 2,1 miliardi di fatturato 2019 e oltre 8500 addetti. L'intesa col fondo Centre Lane Partners porta De' Longhi a rilevare Capital Brands, società californiana fondata nel 2003 con sede a Los Angeles che produce piccoli elettrodomestici commercializzati in oltre 100 mercati in tutto il mondo con i marchi Nutribullet e Magic Bullet, che vanno quindi ad affiancarsi a quelli già nella scuderia veneta Kenwood, Braun e Ariate.

Capital Bands ha intuito per prima le potenzialità del mercato dei consumatori che hanno voglia di cibi sani e naturali, e ha creato frullatori, estrattori e centrifughe compatti da tavola e personali che vanno forte tra i giovani.

Il prezzo pattuito, si legge in una nota, è di circa 420 milioni di dollari, poco più di 380 milioni di euro, ed è stato pagato attingendo alle riserve della società . Ed equivale a un multiplo dell'ebitda adjusted previsto per il 2020 di poco superiore alle 8 volte. Capital Brands stima per il 2020 ricavi netti in crescita a circa 290 milioni. Con questa transazione, gli Stati Uniti diventano il primo mercato per De' Longhi (+ 1,69% ieri in Borsa), con un fatturato aggregato superiore a 500 milioni di dollari. «L'azienda americana ha creato con successo il segmento dei personal blenders, all'interno della più ampia categoria dei frullatori - che solo negli Stati Uniti è stimata in circa 1,1 miliardi di dollari - diventandone leader di categoria in Nord America e in altri mercati chiave a livello globale come Australia, Nuova Zelanda e Regno Unito», si legge nella nota ufficiale.

«Questa acquisizione è perfetta per il gruppo De' Longhi ed è in linea con i nostri obiettivi di espansione geografica e crescita per linee esterne», ha commentato l'Ad Massimo Garavaglia, che ne sottolinea il «valore strategico sotto diversi punti di vista»: «Aggiungiamo un marchio giovane e dinamico al nostro portafoglio; ampliamo la nostra gamma di prodotti iconici con una presenza importante nel segmento dei blender; aumentiamo la nostra penetrazione in un mercato in espansione e strategicamente importante come gli Stati Uniti; infine, aspetto non meno importante, rafforziamo la leadership del gruppo nel settore della preparazione dei cibi». Per gli analisti di Equita, la divisione Food Preparation, che già rappresentava il 30% dei ricavi di De' Longhi, si rafforza in «aree interessanti» e il multiplo pagato è «ragionevole» a fronte dell'attesa di un aumento dell'utile per azione nel 2021 «vicino al 15%». Con i suoi centri di ricerca e sviluppo a Boston e nel Connecticut, «Capital Brands porta in dote una tecnologia innovativa nello sviluppo di prodotti che si ispirano ad un concetto evoluto di nutrizione con marchi - prosegue la nota De' Longhi - di elevata reputazione tra i consumatori in un breve periodo di tempo e i cui punti di forza e competenze contribuiranno ad accelerare la crescita nel mondo del gruppo De' Longhi. L'operazione, la chiusura della quale è prevista per la fine dell'anno, sarà in grado di aumentare l'utile per azione, già dall'anno prossimo».

IN CRESCITA Il gruppo De' Longhi, tra i principali operatori globali nel settore del piccolo elettrodomestico, ha chiuso i primi nove mesi del 2020 con 1,475 miliardi di ricavi (+ 13%) e un utile netto adjusted di 110,4 milioni, + 46,3%. 

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