Bonus benzina da 150 euro per i redditti bassi, ecco l'ipotesi del governo. No al mini-taglio delle accise

Il petrolio corre oltre i 90 dollari. Russia e Arabia Saudita confermano i tagli alla produzione di greggio fino a dicembre

Mercoledì 6 Settembre 2023 di Giacomo Andreoli
Bonus benzina da 150 euro per i redditti bassi, ecco l'ipotesi del governo. No al mini-taglio delle accise

Corre il prezzo del petrolio sui mercati internazionali, con il prezzo che supera quota 90 dollari al barile. L'aumento, dovuto alla conferma del taglio della produzione di greggio da parte di Arabia Saudita e Russia, spaventa per i possibili effetti sulla benzina, il cui prezzo medio in Italia secondo alcuni esperti rischia di salire sopra i 2 euro al litro. Una possibilità che fa salire l'ipotesi del bonus 150 euro una tantum per le persone meno abbienti.

Forse fino a 25mila euro di reddito annuo. Il governo ci sta lavorando, su pressing dei ministeri delle Imprese e dell'Agricoltura, con il Tesoro che sta verificando le coperture. Si può accelerare a partire dall'incontro di oggi dei capigruppo di maggioranza sulla manovra e dal prossimo Consiglio dei ministri. Il mini-taglio delle accise, invece, è un'ipotesi ad oggi lontana.

 

Cosa è successo

Ieri Brent e Wti, i due principali indici internazionali del greggio, sono saliti fino a oltre il 2%. Il primo è sopra i 90 dollari, il secondo vicino agli 87. Riad ha scelto di estendere il taglio da 1 milione di barili al giorno per altri tre mesi, da ottobre fino alla fine di dicembre. I sauditi, insomma, non vogliono esercitare pressioni al ribasso sui prezzi. Mosca proseguirà quindi con il taglio da 300mila barili al giorno, sempre fino alla fine del 2023. Secondo alcuni analisti dietro questa scelta ci sarebbero alcuni dati macroeconomici in peggioramento provenienti da Occidente e Oriente. In ogni caso l'effetto in Italia, qualora il prezzo delle quotazioni internazionali non si sgonfiasse nei prossimi giorni, potrebbe vedersi a breve.
Al momento, secondo l'Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese, il costo medio settimanale della benzina self service è di 1,95 euro al litro, in aumento di circa 6 centesimi al litro da fine luglio (+8% in tre mesi, +12% per il gasolio). La soglia psicologica dei 2 euro è vicina ed è già stata superata per il servito e per i prezzi in autostrada, arrivati in alcuni casi ad agosto anche a picchi attorno ai 2,5 euro al litro.

 

Le opzioni sul tavolo

Il governo è al lavoro sul bonus da 150 euro annunciato dal ministro Francesco Lollobrigida e su cui stanno lavorando il titolare del Mimit Adolfo Urso e il ministero dell'Economia. Sarebbe una sorta di social card per l'acquisto di carburanti, da affiancare alla carta Dedicata a te, che ha già raggiunto oltre un milione di famiglie. Costerebbe circa 2 miliardi, come quelli "extra" incassati dallo Stato quest'estate con il caro-benzina. Si lavora per "trovarli", anche se questo potrebbe significare la fine dell'azzeramento degli oneri fiscali e dell'Iva agevolata sul gas, nonostante l'apertura di ieri del ministro Gilberto Pichetto Fratin. Una scelta che il governo potrebbe comunque provare a giustificare con le quotazioni internazionali del gas su livelli bassi oramai da mesi.

Escluso taglio accise

Al momento viene escluso un nuovo taglio "lineare" delle accise, anche di alcuni centesimi, come proposto dalle associazioni dei consumatori. L'ultimo decreto Trasparenza prevede che se il prezzo del petrolio rimane per due mesi sopra un certo livello definito dal Def (ora a poco più di 82 dollari al barile), lo Stato può scegliere di restituire il suo "extraprofitto", ossia l'Iva sulle accise, riducendo l'accisa stessa. Ma Wti e Brent sono in media sopra questa soglia solo da fine luglio/inizio agosto. Circa un mese. Un eventuale decreto dei ministeri dell'Economia e dell'Ambiente potrebbe arrivare quindi solo a ottobre, sempre che prima le quotazioni non scendano, magari per effetto delle pressioni recessive sull'economia globale. Per ogni dieci centesimi di aumento del prezzo alla pompa, lo Stato ne restituirebbe 2,2. Un aiuto simbolico, che rischierebbe di arrivare tardi. «Se la norma fosse modificata, rendendo l'intervento automatico, più rapido e fattibile - spiega a Il Messaggero Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori - allora sarebbe un bel passo avanti. Se non si vogliono stanziare soldi, almeno si blocchino le speculazioni dando nuovi strumenti all'Antitrust. Dov'è finita poi l'app carburanti di cui si parlava per trovare i prezzi più bassi?».

Ultimo aggiornamento: 10:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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