Bollette, come scegliere la miglior tariffa nel mercato libero e cosa succede a chi non effettua il passaggio

Tutte le scadenze del passaggio obbligato al mercato libero

Mercoledì 29 Novembre 2023 di Roberta Amoruso
Cosa cambia per le bollette con la fine del mercato tutelato

Il conto alla rovescia è partito.

Nonostante il pressing e le sollecitazioni arrivate in questi mesi da tutte le associazioni del consumatori per la proroga del mercato tutelato di luce e gas, nove milioni di famiglie dovranno transitare sul mercato libero. Lo spartiacque è fissato per il 10 gennaio per i clienti del gas e il primo aprile 2024 per quelli della luce che passeranno dal Servizio di tutele graduali (Stg). Una roadmap precisa stabilita dall’Arera, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente,  e confermata dalla decisione del governo di non ammettere una nuova proroga alla fine del mercato tutelato. Soltanto i clienti vulnerabili potranno continuare ad essere serviti a condizioni contrattuali ed economiche definite e aggiornate dall’Autorità. Mentre per le microimprese di energia elettrica il servizio di maggior tutela si è concluso ad aprile 2023 (per le piccole imprese era già terminato nel 2021). Per chi è già sul mercato libero non cambierà niente. 

Bonus psicologo, raddoppiano i fondi per il 2023: requisiti e come chiedere il contributo fino a 1.500 euro

 

COSA CAMBIA

I servizi di tutela sono i servizi di fornitura di energia elettrica e gas naturale con condizioni economiche (prezzo) e contrattuali definite dall’Autorità destinati ai clienti finali di piccole dimensioni (quali famiglie e microimprese) che non hanno ancora scelto un venditore nel mercato libero. Come spiega il Codacons, i consumatori devono comprendere a pieno la trasformazione in atto per fare una scelta consapevole. Il regime di mercato tutelato prevede che le tariffe siano stabilite dall’Arera che le aggiorna ogni tre mesi per la luce e ogni mese per il gas. Nel libero mercato il prezzo è contrattato direttamente con l’azienda fornitrice (e può essere fisso o variabile). In questo caso il mercato tutelato resterà per tutti quegli utenti domestici considerati «vulnerabili», mentre al contrario terminerà per tutti gli altri cittadini.

1) Il passaggio. Per chi aderisce al servizio di maggior tutela per il gas la fine del regime di tariffe bloccate è fissato al 10 gennaio 2024. Entro quella data le famiglie e gli utenti dovranno trovarsi un fornitore sul libero mercato. Per chi aderisce alla maggior tutela per la luce il termine è fissato al 1 aprile 2024.

2) La seconda mossa è capire se ci si avvale del mercato tutelato. Capire se si è ancora nel mercato tutelato oppure si è sottoscritta un’offerta del mercato libero è piuttosto semplice. All’inizio della bolletta ogni fornitore è obbligato a fornire chiaramente questa informazione (verificare la presenza o meno della dicitura «Mercato libero dell’energia» oppure «Servizio di Maggior Tutela»).

3) Niente interruzioni nella fornitura. Attenzione, in ogni caso con il passaggio al mercato libero non ci sarà alcuna interruzione della fornitura, e neanche multe o sanzioni per chi non opererà alcuna scelta, ma il rischio è di ritrovarsi a spendere di più rispetto a chi avrà operato una scelta consapevole.

4) I cittadini vulnerabili. Le persone vulnerabili continueranno ad avere i prezzi calmierati, se vorranno, sia per il gas che per la luce. Si tratta di tutti quei cittadini che si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio percettori di bonus), versano in gravi condizioni di salute tali da richiedere l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall’energia elettrica, sono soggetti con disabilità ai sensi dell’articolo 3 legge 104/92, hanno un’utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi, hanno un’utenza in un’isola minore non interconnessa, hanno un’età superiore ai 75 anni.

5) Le comunicazione in bolletta. I clienti non vulnerabili nei mesi che precedono la fine del mercato tutelato dell’energia elettrica e del gas hanno ricevuto o stanno ricevendo in bolletta una comunicazione contenente informazioni e scadenze per il passaggio al mercato libero.

 

COME SCEGLIERE IL MERCATO LIBERO

Cosa fare. Sono molte le famiglie italiane a temere un passaggio non controllato, con rischio di aumento delle tariffe. Di qui il vademecum di Facile.it per aiutare i consumatori ad orientarsi.

1) La prima mossa da fare è confrontare le offerte di più fornitori. Per scegliere l’operatore migliore sul mercato l’Autorità per l’energia ha aperto una piattaforma online: il Portale offerte (www.ilportaleofferte.it) elenca e riassume le offerte di energia elettrica e gas per consentire ai cittadini di confrontarle con semplicità e immediatezza. Si tratta dell’unico comparatore che consente agli utenti domestici italiani di scegliere in modo chiaro, certificato e gratuito le offerte di elettricità e gas sul mercato. Sul mercato libero operano centinaia di società differenti, i cui prezzi possono variare sensibilmente. È bene ricordare che nel mercato libero i fornitori hanno la possibilità di modificare solo la componente “spesa per la materia energia”, voce che diventa quindi fondamentale per comparare diverse offerte; le altre voci, come ad esempio gli oneri e le imposte, sono invece uguali per tutti e stabilite dall’Autorità. Ci sono poi diversi servizi, spiega da parte sua il Codacons, che aiutano a raccogliere le informazioni necessarie per una scelta consapevole. In particolare lo Sportello per il consumatore (http://www.sportelloperilconsumatore.it/) offre informazioni e contribuisce alla risoluzione di controversie relative al servizio elettrico e gas, mentre il Portale Consumi (www.consumienergia.it) è utile per accedere ai dati di consumo e alle principali informazioni tecniche e contrattuali relativi alle forniture di energia elettrica e di gas naturale di cui si è titolari.

2) Meglio il prezzo fisso o indicizzato? Ci sono due tipi di meccanismo di determinazione del prezzo: prezzo fisso o indicizzato. Nel primo caso il prezzo della componente energia viene bloccato per un periodo di tempo, di solito 12 o 24 mesi; nel secondo caso, invece, il prezzo varierà mensilmente sulla base di un indice di riferimento, normalmente legato all’andamento del costo della materia prima. Non esiste in assoluto un’opzione giusta o sbagliata in quanto la scelta deve essere fatta in funzione delle tariffe e della propensione al rischio di ciascuno. Se si opta per la tariffa bloccata, è importante tenere sott’occhio la data di scadenza; al termine del periodo di vincolo, il fornitore proporrà una nuova tariffa e non è detto che sarà quella più conveniente sul mercato, quindi è importante verificare prima di accettarla. Per ogni stile di vita, c’è una tariffa adatta. In base alle proprie abitudini, il consiglio è di valutare con attenzione se convenga scegliere una tariffa bioraria (con un prezzo ridotto nella fascia serale ma superiore in quella diurna) o se, invece, sia meglio quella monoraria, con un prezzo della componente energetica unico, che non varia a seconda dell’orario di consumo. Ancora una volta, la scelta va presa in funzione delle proprie esigenze e abitudini quotidiane.

3) Prima di procedere, meglio analizzare i propri consumi. È fondamentale per trovare la tariffa più adatta alle proprie esigenze è capire quanta energia si consuma in casa; per questo è necessario recuperare dalle vecchie bollette i consumi annuali, espressi in kilowattora per l’elettricità e in smc per il gas. Con questi dati, sarà più semplice stimare quanto si può risparmiare cambiando fornitore.

4) Infine, c’è da valutare l’affidabilità del fornitore. Nella scelta del nuovo fornitore è importante affidarsi solo ed esclusivamente ad operatori seri e affidabili perché la truffa può essere dietro l’angolo. Il consiglio più importante è di non farsi mai prendere dalla fretta e di non accettare proposte prima di averne verificato l’autenticità.

5) Nessuna spesa, il passaggio è sempre gratuito. Se sul mercato sono disponibili offerte più convenienti rispetto alla propria, non bisogna avere paura di cambiare operatore: il passaggio è sempre gratuito e la fornitura di luce e gas non viene mai interrotta.

 

CHI NON SCEGLIE 

Cosa succede a chi non passa al mercato libero prima della fine del servizio di tutela? Anche in questo caso, non si corre il rischio di rimanere senza fornitura; l’Autorità ha stabilito regole precise per i cosiddetti clienti non vulnerabili e che variano tra energia elettrica e gas. Semplificando, nel caso di fornitura elettrica, il cliente verrà assegnato tramite un’asta (che inizierà l’11 dicembre) ad un nuovo fornitore del mercato libero entrando così nel cosiddetto “Servizio a tutele graduali “ che ha una durata prevista di 3 anni. Per quanto riguarda il gas, invece, il cliente che non passerà al mercato libero di sua iniziativa rimarrà comunque con il suo attuale fornitore, ma cambierà la tariffa; gli verrà assegnata una cosiddetta “tariffa Placet” (cioè a prezzo libero a condizioni equiparate di tutela), valida per un anno, in attesa che faccia in autonomia il passaggio al mercato libero.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci