Crescono ancora gli importi dell’assegno unico universale per effetto della rivalutazione. Previsto un aumento del 5,7%: la quota massima dell’Auu raggiungerà così la soglia dei 200 euro. La conferma è attesa per questa settimana, quando l’Istat comunicherà il dato definitivo sull’inflazione acquisita nel 2023. Ma con la rivalutazione cambieranno anche le soglie Isee sulla base delle quali vengono modulati gli importi da destinare agli aventi diritto.
Gli esempi
Facciamo un esempio. Nel 2023 la quota minima, pari a 54 euro, è andata agli Isee sopra 43.240 euro. Da quest’anno l’asticella sale a 45.704 euro circa. Per la quota massima era richiesto a dicembre un indicatore della situazione economica equivalente non oltre i 16.215 euro. Da quest’anno riscuoteranno 200 euro, anziché 189 euro come lo scorso anno, gli Isee che non superano il limite dei 17.139 euro. Chi già riceve l’Auu non deve presentare una nuova domanda per continuare a beneficiare della misura. Chi prende più della quota minima dovrà però aggiornare l’Isee o da marzo gli verranno accreditati solo 57 euro per figlio.
Gli incrementi legati alla rivalutazione si materializzeranno sui conti dei beneficiari sempre a marzo, comprensivi degli arretrati di gennaio e febbraio.
I pagamenti
L’Inps ha anche comunicato le date dei pagamenti per questo semestre. Nel periodo tra gennaio e giugno le erogazioni sono previste in questi giorni: 17, 18, 19 gennaio; 16, 19, 20 febbraio; 18, 19, 20 marzo; 17, 18, 19 aprile; 15, 16, 17 maggio; 17, 18, 19 giugno. Nei primi dieci mesi del 2023 sono stati erogati 14,9 miliardi di euro con l’Auu. I nuclei familiari che l’hanno ricevuto sono oltre 6,3 milioni, per un totale di 9.913.476 figli. Nel 2022 la misura ha assorbito invece poco più di tredici miliardi di euro (13,2 per l’esattezza).
L'assegno di inclusione
Un’altra grande novità riguarda gli ex percettori del reddito di cittadinanza, il sussidio dei Cinquestelle sui cui è definitivamente calato il sipario alla fine del 2023. Finora infatti chi beneficiava del reddito di cittadinanza riceveva in automatico i soldi dell’Auu, ovvero non doveva presentare una domanda specifica per accedere alla misura. Da quest’anno invece anche chi prenderà l’Adi, l’assegno di inclusione, il nuovo sostegno per i nuclei con al loro interno minori, anziani, disabili o persone in condizione di svantaggio, è chiamato a presentare all’Inps, attraverso i canali predisposti, la richiesta per l’assegno unico universale.
I sostegni
Nel complesso, quest’anno le prestazioni di sostegno alle famiglie assorbiranno 24.342 milioni di euro (+11,1% rispetto all’anno precedente). Così emerge dal bilancio preventivo dell’Inps per l’anno 2024, approvato a dicembre dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’istituto. Le uscite previste per tutte le prestazioni ammontano invece a 424.689 milioni di euro, in aumento del 6,05% rispetto al 2023. Pesano soprattutto le pensioni. Il bilancio prevede infatti una spesa per le pensioni previdenziali pari a più di 310 miliardi di euro, in crescita del 5,19% rispetto al 2023. E anche in questo caso a fare da traino è la rivalutazione degli assegni. Per l’assegno di inclusione è prevista una spesa di cinque miliardi e mezzo circa, meno quindi rispetto ai 7.619 milioni di euro consumati nel 2023 dal reddito e dalla pensione di cittadinanza. Per il Supporto per la formazione e il lavoro, infine, si prevede una spesa di 1.354 milioni di euro.