Un ammorbidimento dell’eco-tassa.
Con il nuovo regolamento Wltp al posto del precedente Nedc, i consumi omologativi sono sempre rilevati in maniera strumentale per essere oggettivi, ma risultano decisamente più vicini a quelli nell’utilizzo normale. La diversa procedura sui livelli inquinanti voluta dopo le polemiche sulle emissioni alla fine del 2015, è entrata in vigore per i veicoli di nuova omologazione nella UE a settembre del 2017 e dallo scorso primo gennaio tutti i mezzi di nuova immatricolazione devono essere adeguati. I “ritocchi” introdotti dalla Legge di Bilancio sembrano un po’ a favore degli automobilisti e, in ogni caso, della mobilità sostenibile anche se non è ancora chiaro perché interventi strutturali che impattano sulla svolta energetica ritenuta da tutti fondamentale non vengano introdotti da un piano “strategico”, bensì a colpi di emendamenti.
Per l’anno in corso sono stati stanziati, oltre a quelli già previsti, 120 milioni per le auto “ricaricabili” che possono approvvigionarsi, almeno in parte, di energia pulita (le prime due fasce che vanno da 0 a 60 g/km di CO2) e 250 milioni per quelle di terza fascia i cui precedenti incentivi erano finiti in poche settimane perché incidono in maniera più impattante sul mercato. Il limite della fascia, per quanto detto sopra, è stato alzato da 110 g/km a 135 (non più Nedc ma Wltp). Per lo stesso principio cambiano anche i limiti della eco-tassa che finora riguardava le vetture con emissioni superiori a 161 g/km divise anche qui per scaglioni. Ora i limite viene alzato a 191 g/km, sempre secondo la normativa Wltp.
Le nuove fasce sono: 1.100 euro di imposta per auto da 191 a 210 g/km, 1.600 euro da 211 a 240, 2.000 euro da 241 a 290 g/km e 2.500 oltre i 290. In pratica verranno esentate dalla eco-tassa le vetture appartenenti alla fascia da 161 a 190 g/km che può riguardare diversi modelli benzina e diesel, anche di classe media, quindi da famiglia. Per quelle di categoria superiore ci sarà comunque un risparmio, in media di un migliaio di euro. Non rivolgendosi a veicoli “ricaricabili”, ma scegliendo quelli con motore a scoppio che sono ancora la grande maggioranza dell’offerta c’era il rischio di incappare nell’eco-tassa anche scegliendo veicoli non inquinanti ne di lusso.
Da questa particolare angolazione resta incomprensibile il conflitto sul diesel che c’è fra la posizione governativa e quella di importanti amministrazioni come Roma Capitale. Ci sono ancora più veicoli a gasolio che ora vengono premiati con l’eco-bonus perché virtuosi ma nella Città Eterna non possono circolare nei giorni di limitazione del traffico, anche se immatricolati il giorno stesso. Gli importi dell’eco-bonus restano inalterati e validi fino al 31 dicembre per le auto con la “spina” (full electric dal prezzo inferiore a 61 mila euro fino a 10 mila euro, fino a 6.500 per le plug-in hybrid), mentre sarà necessario l’abbinamento con la rottamazione di un’auto da Euro 0 a Euro 4 e termineranno il 30 giugno per le altre vetture Euro 6 termiche con emissioni inferiori a 135 g/km.
Il limite temporale, però, sembra relativo. Come è avvenuto con il precedente provvedimento di questo tipo, infatti, i 250 milioni di fondi stanziati dovrebbero bastare per poco più di 150 mila vetture, quindi termineranno al massimo entro il primo trimestre. Un altro importante aiuto per i clienti è il periodo transitorio in cui resta in vigore il più “blando” Nedc. Per le vetture targate nei primi 6 mesi del 2021, ma acquistate prima del 31 dicembre restano validi i precedenti limiti di emissioni. Sono introdotti anche bonus per i veicoli trasporto merci e speciali (50 milioni) e un interessante aiuto per i cittadini con Isee inferiore a 30 mila euro: avranno un contributo pari al 40% del valore non cumulabile con altre agevolazione per l’acquisto di un’auto zero emission dal prezzo inferiore a 30 mila euro più Iva.