Motorizzazione e Pra, una riforma piena di rischi

Giovedì 24 Settembre 2015 di Osvaldo De Paolini
L’ormai stantia partita sul Pra, che si vorrebbe assorbito nella Motorizzazione per portare semplificazione e risparmi a beneficio di tutti, rischia di risolversi invece nel solito processo bizantino, tutto italiano, di quelli che i cittadini conoscono bene e hanno imparato a temere al solo sentir parlare di Nuova Agenzia, evocativa di nuovi costi e strutture-carrozzone.

Sarà che negli ultimi decenni se ne sono viste di ogni colore; sarà che da tempo la Pubblica amministrazione ci ha abituati a dubitare di ogni novità introdotta «a vantaggio dei cittadini»; sarà infine che non serve avere doti di chiaroveggenza per sapere che in Italia per risolvere due criticità spesso se ne crea una terza, ben più grossa e onerosa; sta di fatto che l’idea di una ennesima Agenzia, come viene definita nella bozza del decreto sul progetto di incorporazione del Pra che circola nei corridoi del ministero dei Trasporti, scatena pruriti irrefrenabili.



Del Pubblico registro automobilistico si potrà dire tutto, non certo che sia inefficiente o costoso: basta fare un giro presso i suoi sportelli per averne conferma diretta. E infatti nessuno si sogna di abolirlo, semmai si fa di tutto per appropriarsene. Una recente indagine su dati Istat certifica che sono pochissimi gli uffici pubblici che in media forniscono la documentazione richiesta in 15 minuti: per il Pra è la norma. Anche il costo della pratica (27 euro) incide in misura risibile sul costo totale di una transazione tipo di 350 euro, peraltro mediamente affrontata dagli italiani una volta ogni cinque anni. Va anche osservato che il Pra è tra i pochissimi servizi al cittadino che hanno mantenuto tariffe basse, aumentate solo una volta negli ultimi 19 anni.



Difficile trovare una situazione analoga. Viene perciò da chiedersi per quale ragione si stia facendo di tutto per sottrarre il Pra all’Aci - che evidentemente lo ha fin qui gestito al meglio e senza chiedere un solo euro al Tesoro - per trasportarlo, con una operazione assai complessa e dall’esito tutt’altro che scontato, dentro una neonata Agenzia di cui in ultima analisi dovrà farsi carico il contribuente. Per chi non lo avesse capito, i circa 2.500 dipendenti del Pra ora contrattualizzati in regime privatistico, finirebbero fatalmente nel grande calderone dello Stato diventando essi stessi dipendenti pubblici. Per non dire, infine, del costo dell’allineamento dei sistemi operativi e delle strutture collegate, capaci di trasformare in oneri aggiuntivi il presunto beneficio.



Ribattono dalla Motorizzazione: ma con noi i cittadini risparmieranno 7 euro in media a pratica. Evviva, se però chiedete loro di quantificare i costi aggiuntivi della struttura il discorso si fa straordinariamente vago. D'altronde, miraggi di quella specie non sono una novità nel settore, basti ricordare quando nelle agenzie di pratiche-auto venne introdotto il costo per “il notaio in sede”. Questi fu poi sostituito grazie alla riforma che affidò la potestà di certificazione ai funzionari degli sportelli: ma il risparmio così prodotto gli utenti non lo videro mai e il costo infatti è rimasto invariato.



Sia chiaro, i processi alle intenzioni sono sempre odiosi ma talvolta servono ad evitare cocenti delusioni. Perché nessuno è in grado di garantire - a cominciare dal Mef, che dubita persino della sostenibilità dei risparmi promessi dalla Motorizzazione - che il beneficio a favore degli utenti si realizzi. Una possibilità che viene peraltro implicitamente prevista nella bozza del decreto, laddove si fornisce autonomia finanziaria alla Nuova Agenzia: tradotto in parole semplici, ciò significa potestà di modificare il tariffario in qualunque momento senza dover rendere conto ad alcuno. Verrebbe così azzerata la funzione calmieratrice del Pra che, sia detto per inciso, oggi si traduce per gli utenti in un risparmio medio annuale di 90 milioni di euro.



Gli automobilisti italiani potranno però sempre consolarsi perché finalmente anch’essi avranno la loro bella Agenzia. Tutta per loro. La venticinquesima. O forse la trentesima. Davvero si è perso il conto.
Ultimo aggiornamento: 25 Settembre, 12:26

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