Investimenti, tra mid e small cap c'è valore: così il Made in Italy sfrutta la frenata del Pil

Gli indici di titoli a media e piccola capitalizzazione sono stati i più penalizzati ma ora costituiscono più potenziale

Mercoledì 6 Dicembre 2023 di Roberta Amoruso
Investimenti, tra mid e small cap c'è valore: così il Made in Italy sfrutta la frenata del Pil

Attenzione a quelle tre. Sembra recitare così l’ultimo report di AcomeA SGR dedicato al valore nascosto delle mid e small cap italiane.

Eccellenze del made in Italy che hanno pagato in Borsa un anno in cui gli investitori sono stati forzati a concentrarsi sulle big di Piazza Affari, a partire dalle banche. A fronte di un Ftse Mib cresciuto a doppia cifra da inizio anno, toccando quota +26% (dati al primo dicembre 2023), tra gli altri indici di Borsa, anche quelli maggiormente rappresentativi del tessuto produttivo e industriale del Paese, prevale il segno meno. Ma c’è del valore da sfruttare in quegli indici a prezzi da saldo, fa notare Antonio Amendola. Soprattutto in vista di un’inversione di rotta nella politica monetaria. Sono dunque almeno tre i titoli da monitorare con attenzione. Tendenzialmente le mid e small cap (a media e piccola capitalizzazione) tendono ad anticipare le recessioni e, al contrario, a sovraperformare quando ormai la recessione è accertata. Il mercato ora le sta penalizzando molto più di quanto non meritino, fa notare l’esperto. Ma nonostante la recente sottoperformance, per cogliere le opportunità bisogna concentrarsi su quelle aziende che hanno superato le crisi e hanno la capacità di far fronte alle difficoltà guardando al futuro. Insomma, bisogna considerare i fondamentali, che al momento non riflettono le valutazioni in Borsa, partendo dalla cassa e dall’indebitamento. Partiamo da Reply, società inclusa nell’indice STAR, che si occupa di fornitura di servizi e consulenza: era arrivata a trattare anche sopra i 170 euro nel 2021. Oggi ha una valutazione poco oltre i 100 euro, ma presenta una forte capacità di generare cassa. Sta cavalcando, inoltre, il tema dell’intelligenza artificiale, che ha portato gli investitori a puntare sui competitor Usa ed europei. Ma certamente la sua sottoperformance è legata, soprattutto, a motivi tecnici. In questo caso, ai deflussi dai PIR. Era una delle società più presenti nei fondi e, per una questione di peso, è stata tra le più vendute nell’ultimo anno. Nel comparto industriale, un altro esempio è Biesse, sempre dell’indice STAR. Si occupa di macchine industriali per il taglio del legno e del vetro. È un titolo legato all’andamento del Capex e dei ciclici, ma con una particolarità: su una capitalizzazione di circa 310 milioni, ha 90 milioni di cassa ed è molto attenta a preservare la marginalità. Nel caso di Biesse, c’è una discrepanza netta tra il prezzo di Borsa e il valore dell’azienda. «Se guardiamo le valutazioni», precisa l’analista, «sono a livelli di stress; eppure, l’azienda è sana». Un altro esempio promettente, nell’Euronext Growth Milan, è Azienda Bresciana Petroli Nocivelli, attiva nel facility management e costruzioni di grandi opere, quindi legata molto al Pnrr.

Capitalizza circa 129 milioni, ha circa 40 milioni di cassa e opera in un settore in fermento.

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Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 06:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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