Italia paese non a misura di bambino: uno s tre a rischio povertà, 3 su 10 sono obesi

Mercoledì 16 Novembre 2016
Italia paese non a misura di bambino: uno s tre a rischio povertà, 3 su 10 sono obesi
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«Sin dalla nascita conoscono la povertà nella loro vita, crescono in condizioni di svantaggio e deprivazione rispetto ai loro coetanei e incontrano barriere e ostacoli che li separano da opportunità educative e formative.
Sono le migliaia di bambini e ragazzi protagonisti del 7°Atlante dell'Infanzia (a rischio) 'Bambini, Supereroì di Save the Children - l'Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e a promuoverne i diritti -, che quest'anno, per la prima volta, viene pubblicato da Treccani e sarà disponibile nelle librerie italiane a partire da inizio dicembre 2016». Così in una nota Save the Children. «Un viaggio nell'Italia dei bambini e con i bambini per portare alla luce la dura realtà dell'infanzia a rischio ma che, allo stesso tempo, valorizza le risorse e le capacità di resilienza dei minori, veri e propri 'Superpoterì per resistere a situazioni di precarietà e superare condizioni di vita difficili - si legge nella nota - È la fotografia impietosa di un paese in cui quasi 1 minore su 3 è a rischio povertà ed esclusione sociale, mentre i bambini di 4 famiglie povere su 10 soffrono il freddo d'inverno perché i loro genitori non possono permettersi di riscaldare adeguatamente la casa. Più di 1 minore su 4 abita in appartamenti umidi, mentre l'abitazione di oltre 1 bambino su 10 che vive in famiglie a basso reddito non è sufficientemente luminosa. Nelle regioni del Centro Italia, quasi 1 bambino su 10 non svolge regolari attività di svago fuori dalle mura domestiche (7,4%). Ben il 4% dei bambini delle regioni centrali non può invitare amici a casa per giocare o mangiare oppure è senza libri extrascolastici. Un bambino su 20 nelle stesse regioni, non assume un pasto proteico almeno una volta al giorno (3%) o non ha la possibilità di festeggiare compleanno o altre occasioni speciali (3,3%). Nel Lazio in particolare, la percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che hanno abbandonato precocemente gli studi, fermandosi alla licenza media, tocca l'11,3%, mentre più di 1 alunno di 15 anni su 4 nel Lazio non raggiunge le competenze minime in matematica e 1 su 5 in lettura. In Italia 6 bambini e ragazzi su 10 i cui genitori hanno un titolo di studio basso sono a rischio di povertà ed esclusione sociale. Il Lazio però, ha un tasso di adulti (25-64 anni) con al massimo la licenza secondaria inferiore (30,8%), di quasi 10 punti più basso della media nazionale (40,5%). Lo raccontano alcune delle 48 originali mappe comprese tra le 43 tavole e le 280 pagine di analisi e dati geolocalizzati di cui è composto quest'anno l'Atlante, a cura di Giulio Cederna, corredato dagli scatti di Riccardo Venturi e realizzato nell'ambito della campagna »Illuminiamo il futuro«, avviata da Save the Children con l'obiettivo di contribuire a debellare la povertà educativa in Italia entro il 2030». «L'incontro tra Save the Children e Treccani, una delle istituzioni più prestigiose e autorevoli della cultura italiana, è la migliore dimostrazione delle tesi di fondo di questa pubblicazione: lotta alle povertà dei bambini e promozione culturale sono due facce della stessa medaglia. Dobbiamo considerare l'infanzia in Italia come un vero e proprio tesoro, che va difeso e protetto ad ogni costo: per far questo occorre conoscerlo, comprenderne i problemi e mappare in controluce ciò che si può e si deve fare per rimettere a posto le cose, come raccontano le pagine e le mappe del nostro Atlante. Solo così potremo sperare di dare un futuro diverso a migliaia di giovani svantaggiati di questo Paese», afferma Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children. «La Treccani - afferma Massimo Bray, Direttore Generale della Enciclopedia Italiana - è da sempre molto attenta nell'affrontare e nel proporre strumenti di comprensione della complessa realtà sociale. In questo contesto la collaborazione con Save the Children aggiunge un ulteriore valore a questa scelta, un valore legato alla consapevolezza che le potenzialità espresse dai bambini e dai ragazzi del nostro Paese vanno preservate e coltivate con estrema cura e attenzione». «L'infanzia in Italia, un tesoro che va protetto, soprattutto se si considera che i bambini nel nostro Paese sono sempre meno. Il 2015 ha fatto registrare il record negativo di nati registrati all'anagrafe: 485.780 bambini, un livello di guardia mai oltrepassato dall'Unità d'Italia. Anche nel Lazio, il tasso di natalità, pari a 8,2 nati per ogni 1.000 residenti nel 2015, è in linea con la media nazionale di 8 nati per ogni 1.000 residenti. Un dato che si abbassa di anno in anno dal 2008, quando in Italia era pari a 9,8 su 1.000. Anche i minorenni sono sempre meno nella regione, il loro peso specifico sul totale della popolazione oscilla tra il 16,7% delle province di Roma e Latina, al 14,3% di quella di Rieti ) - conclude la nota - In Italia i bambini di 4 famiglie povere su 10 soffrono il freddo d'inverno perché i loro genitori non possono permettersi di riscaldare adeguatamente la casa, rischiando così di contrarre bronchiti o malattie cardiovascolari. Un dato di ben 15 punti superiore alla media europea (39% contro 24,7%). Nel nostro Paese, questo fenomeno della cosiddetta povertà energetica riguarda anche l'11% delle famiglie non povere con bambini, una percentuale che in Svezia e Norvegia si abbassa allo 0,3% . Più di 1 minore su 4 abita in appartamenti umidi, con tracce di muffa alle pareti e soffitti che gocciolano, un dato nettamente più elevato della media europea (25,4% contro il 17,6%) , mentre l'abitazione di oltre 1 bambino su 10 in famiglie a basso reddito non è sufficientemente luminosa . Dalla mappa dei 'Bambini Senzà emerge che nelle regioni del Centro, il 3% dei bambini (tra 1 e 15 anni) non riceve un pasto proteico al giorno e il 3,5% non possiede giochi da usare all'aria aperta. Un bambino su 5 nel Centro Italia non trascorre almeno una settimana di vacanza l'anno lontano da casa (22%), e uno su 10 (12,8%) non ha uno spazio adeguato a casa dove fare i compiti . Nel Lazio, più di 1 bambino su 2 non ha visitato monumenti o siti archeologici (57,7%), e ben 3 su 4 non sono andati a concerti di musica (77,6%). La metà dei bambini laziali non ha visitato mostre o musei (50,6%) e ben più di 3 su 5 non sono andati a teatro (69,1%) . Nel Lazio, più di un bambino tra gli 8 e i 9 anni su 4 (31,1%) è in sovrappeso oppure obeso. Sono solo alcune delle conseguenze tangibili della povertà sulla vita dei bambini nel nostro Paese, dove, secondo dati Istat, oggi più di 1,1 milioni di minori vive in povertà assoluta, una condizione che tra il 2005 e il 2015 ha visto triplicare la sua incidenza sulle famiglie con almeno un minore, passando dal 2,8% al 9,3%. La povertà assoluta è diffusa soprattutto nel Mezzogiorno, dove colpisce più di una famiglia con bambini su 10 (10,9% contro l'8% di famiglie in povertà assoluta al Centro e l'8,6% del Nord), mentre nelle regioni settentrionali questa condizione investe in modo particolare le famiglie immigrate, che rappresentano il 41% delle famiglie in povertà assoluta al Nord. Il Lazio non fa eccezione anche se il dato sulla povertà relativa dei bambini fino a 17 anni è leggermente al di sotto della media nazionale. Il 15,7% rispetto al 20,2% . Il nostro Paese, del resto, presenta livelli di povertà minorili superiori alla media europea: quasi 1 minore di 17 anni su tre (32,1%) è a rischio di povertà ed esclusione sociale in Italia, ben 4 punti e mezzo sopra la media europea (27,7%). Olanda e Germania, grazie a un sistema di welfare efficace, riescono ad esempio a contenere tale rischio sotto la soglia del 20%. Gli investimenti per l'infanzia: pochi e inefficaci. Per affrontare la questione della povertà, l'Italia, secondo gli ultimi dati Eurostat sulla spesa sociale in Europa per il 2013, destina una quota di spesa sociale destinata a infanzia e famiglie pari alla metà della media europea (4,1% rispetto all'8,5%), mentre i fondi destinati a superare l'esclusione sociale sono pari appena allo 0,7%, contro una media europea dell'1,9%. La mappa 'Efficacia del welfarè mette inoltre in evidenza che gli interventi di welfare messi in campo dal nostro Paese per il 2014 sono riusciti a ridurre il rischio di povertà per i minori di 18 anni di soli 10 punti percentuali (dal 35% al 25%). Un risultato che ci pone tra gli ultimi nel Vecchio Continente, davanti solo a Romania e Grecia, considerando che mediamente in Europa gli interventi sociali in favore di famiglie e minori riescono a ridurre il rischio di povertà del 15,7%». «Perché gli investimenti pubblici e privati si rivelino efficaci e facciano realmente la differenza è fondamentale che il loro utilizzo venga inserito in un quadro strategico, senza sovrapposizioni, interventi spot, sprechi e compartimenti stagni con una reale attenzione alla valutazione di impatto - spiega Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia-Europa di Save the Children -. Speriamo che il fondo per il contrasto alla povertà educativa, recentemente attivato dalle fondazioni di origine bancaria, dal governo, con il coinvolgimento del terzo settore e delle scuole, possa essere una occasione concreta per ripensare e dare slancio a tutte le politiche per l'infanzia e l'adolescenza». «L'assenza di opportunità e stimoli ha forti ripercussioni anche sulla riuscita scolastica di bambini e ragazzi. Nel Lazio più di 1 alunno di 15 anni su 4 non raggiunge le competenze minime in matematica (28,3%) e 1 su 5 in lettura (20,9%) . Nella regione, la percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che hanno abbandonato precocemente gli studi, fermandosi alla licenza media, è appena al di sotto della media italiana (11,3% contro 14,7%), nonostante negli ultimi 10 anni il tasso di dispersione scolastica si sia ridotto in tutto il Paese. Come dimostra la mappa 'Dieci anni di lotta alla dispersionè permangono tuttavia livelli di abbandono scolastico molto preoccupanti nelle regioni del Sud, in particolare in Sicilia e Sardegna che superano la soglia del 20% - continua la nota - D'altro canto, anche il livello di istruzione basso dei genitori rappresenta un forte fattore di rischio per la vita e il futuro dei bambini. Dalla mappa della 'Scolarizzazione e povertà' salta all'occhio che in Italia quasi 6 bambini su 10 (58,3%) - tra 0 e 17 anni - i cui genitori hanno un titolo di studio che non supera la licenza media sono a rischio di povertà ed esclusione sociale, contro il 13% dei figli di genitori laureati. Un dato particolarmente significativo anche se il Lazio presenta una percentuale (30,8%) di adulti tra 18 e 64 anni con livelli di scolarizzazione bassi, di 10 punti al di sotto della media italiana del 40,5% . Nonostante la mortalità infantile in Italia si sia drasticamente ridotta nel corso tempo, raggiungendo oggi un tasso medio nazionale di 3,2 decessi entro il primo anno di vita per 1.000 nati vivi, permangono importanti differenze territoriali, con il Trentino Alto Adige (3,3 su 1.000) ed alcune regioni del Sud e del Centro (Sicilia, Calabria, Campania e Abruzzo oltre il 4 su 1.000) che superano la media nazionale . In questo quadro, il Lazio è perfettamente in linea con la medi nazionale con un 3 su 1.000. Minori nelle aree ad alta pericolosità sismica. Tra le altre mappe presenti nell'Atlante, vi è infine quella del »Pericolo sismico«, elaborata per Save the Children dall'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), che associa i dati demografici relativi alla popolazione di 0-14 anni per provincia alle aree considerate ad alta pericolosità. Emerge che in Italia 5,5 milioni di bambini e ragazzi sotto i 15 anni vivono in aree ad alta e medio-alta pericolosità sismica. Si tratta di un territorio che copre circa il 70% delle province italiane che comprende 45 città sopra i 50.000 abitanti che ospitano 900.000 minorenni sotto i 15 anni. Il Lazio, rispetto ad altre regioni del Centro, presenta solo il comune di Tivoli tra quelli ad elevato rischio sismico». «I minori dei quali parliamo nell'Atlante sono quelli che incontriamo ogni giorno nei nostri programmi: nei Punti Luce o negli Spazi Mamme nei quartieri più difficili, da Nord a Sud, per contrastare la povertà educativa; nelle scuole, per prevenire la dispersione e favorire un uso creativo e responsabile delle nuove tecnologie; nei reparti di ostetricia degli ospedali, per accompagnare i neo genitori nelle fasi più delicate dell'arrivo di un figlio; nelle tendopoli, quando per una calamità si è costretti ad abbandonare tutto; nelle aree di sbarco e nelle grandi città, per garantire protezione e sostegno ai minori migranti che arrivano in Italia da soli e sono facile preda di circuiti di sfruttamento», afferma Raffaela Milano. «Cerchiamo di essere accanto ai bambini e agli adolescenti nei luoghi che segnano la loro crescita. E di ascoltarli. Perché da loro possiamo comprendere quali sono le reali priorità da affrontare. Come dimostrano, del resto, i laboratori sui superpoteri che abbiamo realizzato con 130 ragazzi e ragazze tra i 14 e i 22 anni impegnati nel Movimento Sottosopra, anche nel Lazio, a Roma, che raccoglie i giovani per Save the Children», prosegue Raffaela Milano. Dai laboratori emerge che se i ragazzi potessero vestire i panni di veri e propri Supereroi, utilizzerebbero i loro SuperPoteri per dar voce ai propri bisogni inespressi, per risolvere i problemi e il disagio che affliggono l'infanzia e per rendere il mondo un posto più giusto e senza discriminazioni. Tra i SuperEroi, c'è infatti chi propone di «clonare il materiale scolastico cosicché gli studenti non abbandonino la scuola» - sottolineando la scarsa dotazione didattica delle scuole -, chi vorrebbe il potere di «trasformare le materie a scuola e utilizzare metodi più concreti» per imparare e chi vorrebbe avere il potere di «manipolare la mente per rendere i prof più divertenti e fare in modo che capiscano cosa vogliamo». E, ancora, chi vorrebbe «manipolare il pensiero e la mentalità della gente per sconfiggere la camorra», chi vorrebbe il teletrasporto «per viaggiare senza problemi economici», chi vorrebbe poter vedere nel futuro «per combattere bulimia e ogni disturbo alimentare».
Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 13:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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