Morto Roberto Gervaso: lo scrittore e giornalista aveva ​82 anni

Martedì 2 Giugno 2020
Morto Roberto Gervaso: lo scrittore e giornalista aveva 82 anni
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È morto Roberto Gervaso, giornalista, scrittore e aforista italiano. Aveva 82 anni.  I suoi libri  sono stati tradotti in Spagna, Portogallo, Francia, Gran Bretagna, Germania, America Latina, Giappone, Bulgaria, Polonia e negli Stati Uniti. Ha collaborato e scritto per il Gazzettino e altre testate del Gruppo.

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Gervaso, protagonista tra i primi della grande divulgazione storica in Italia, è morto, dopo una malattia, in ospedale a Milano.

Lascia la moglie Vittoria e la figlia Veronica, giornalista del Tg5. È stato anche un popolare personaggio della tv dove appariva sempre con il suo immancabile papillon ed è noto per i suoi aforismi.

Roberto Gervaso è nato a Roma il 9 luglio 1937. Ha studiato in Italia e negli Stati Uniti e si è laureato in lettere moderne, con una tesi sul filosofo Tommaso Campanella. Ha collaborato a quotidiani e periodici, alla radio e alla televisione, e per decenni si è dedicato alla divulgazione storica, sua grande passione, come testimoniano decine di libri pubblicati da Rizzoli, Bompiani e Mondadori.

Gervaso inizia l'attività giornalistica nel 1960 al «Corriere della Sera», presentato da Montanelli. Tra il 1965 e il 1970 firma, insieme a Montanelli, i primi sei volumi della «Storia d'Italia» edita da Rizzoli, acquisendo grande notorietà. È Gervaso che cura con dettagliata precisione la scansione cronologica dell'Italia «dai secoli bui» del Medioevo a quella del Settecento illuminista e riformatore. Nel 1967, per uno di quei volumi, «L'Italia dei Comuni. Il Medio Evo dal 1000 al 1250», Gervaso e Montanelli vinceranno il Premio Bancarella. Gervaso è poi tornato a vincere da solo il suo secondo Premio Bancarella nel 1973 con la biografia «Cagliostro» (Rizzoli; nuova edizione con il titolo «Il grande mago. Vita, morte e miracoli del conte di Cagliostro», Rizzoli, 2002).

Dopo lo straordinario successo di vendite di «Cagliostro», Gervaso ha pubblicato altre sei biografie storiche da Nerone a Casanova, dai Borgia a Claretta Petacci, tutti volumi usciti tra gli anni '70 e '80 da Rizzoli. Ha scritto anche «La monaca di Monza. Venere in convento» (Bompiani, 1984). Con «La bella Rosina. Amore e ragion di Stato in Casa Savoia» (Bompiani, 1991) ha fatto conoscere a un vasto pubblico Rosa Vercellana, l'amante e in seguito la moglie morganatica del re d'Italia Vittorio Emanuele II di Savoia. Nella sua vasta bibliografia di oltre 60 titoli, un grande giallo storico, «Scandalo a corte»; due raccolte di grandi storie d'amore, «Appassionate» e «Amanti»; sei raccolte d'interviste; una raccolta d'interviste immaginarie, tre raccolte di aforismi; un volume di confessioni, uno di galateo erotico, uno sui sentimenti. Tra i suoi libri più recenti: «Italiani pecore anarchiche» (2003), «Qualcosa non va» (2004), «Ve li racconto io» (2006) e «Io la penso così» (2009). Le sue opere sono tradotte negli Stati Uniti, in Canada, in America Latina, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Francia, Germania, Giappone, Bulgaria, Polonia, Romania. Gervaso è stato tra i primi commentatori della nascente tv commerciale di Silvio Berlusconi, dove il pubblico imparò subito a conoscerlo per il papillon che indossa quotidianamente e per l'eloquio brillante e pungente. A partire dal 1996 ha condotto il programma «Peste e Corna», andato in onda dal lunedì al venerdì su Retequattro, fino al 1999, con share del 10-15% (dal 2000 al 2005 è diventata la rubrica «Peste e corna... e gocce di storia»).


Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: «La morte di Roberto Gervaso priva l’Italia di una autentica fonte di cultura, sapere e intelligenza. Aver avuto l’amicizia di Roberto è stato un privilegio. È stato protagonista del giornalismo, della vita culturale, divulgatore di storia e di conoscenza, con una capacità impareggiabile. Tante le opere letterarie e di saggistica uscite dalla sua penna, narratore della storia italiana, conoscitore di ogni fatto e di ogni vicenda. Giornalista e comunicatore televisivo pungente e colto. Lo piangiamo con grande dolore e lo consideriamo uno degli ultimi epigoni di quella grande cultura letteraria e giornalistica del Novecento italiano. Parlando di Roberto Gervaso la mente va ai grandi protagonisti della vita culturale italiana. Roberto ha saputo attraversare il tempo e proseguire la sua attività di scrittore e di giornalista fino all’ultima fase della sua vita. Con lui se ne va un gigante del giornalismo e della letteratura italiana contemporanea».
 

Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 00:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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