Marco Paolini denuncia: «Il mio Veneto
soffocato dai capannoni industriali»

Giovedì 22 Aprile 2010
Marco Paolini (foto di archivio)
VENEZIA (22 aprile) - Pellagra fino all'ultima guerra e ora si soffoca di capannoni industriali: seguendo questo percorso l'attore e autore di teatro Marco Paolini ha esordito ieri sera a Rovereto, in Trentino, col suo nuovo spettacolo "Bisogna (la pellagra via sms)", all'inaugurazione della terza edizione del Festival delle citt impresa.



Il recital è stato un invito a non rinunciare all'identità del paesaggio, alla forza dell'ambiente in nome, secondo l'attore, di un progresso artefatto che cela un'involuzione culturale prima che sociale.



Paolini ha preso di mira soprattutto il suo Veneto, soffocato da capannoni industriali, da "motor city" e da grandi opere: dal Mose alla Pedemontana, per finire al passante di Mestre, «che non fanno altro che deturpare l'ambiente nella convinzione che bisogna fare finanza di progetto».



«Una volta - ha ricordato l'attore - la zona tra Belluno e Treviso aveva la denominazione di "Zona depressa" ora il Montello è la Beverly Hills dei trevigiani».



Con tempi teatrali ha scandito poi la trasformazione di quella che era la «terra della pellagra» in «galassia della Pedemontana, paradiso del tessile, culla dei miliardari del Cartizze, patria di fabbriche e della commercializzazione del "fai da te", nonché un susseguirsi di rotatorie per auto».



Una stoccata è andata anche a Giancarlo Galan, ex governatore del Veneto, «che ha avuto l'ardire di scrivere un libro dal titolo "Il Nord est sono io"», ma anche i trentini hanno avuto due frecciatine, «che non vogliono la Valdastico, laddove lo stesso scrittore Rigoni Stern l'aveva sollecitata, e alla rotonda fatta con le piastrelle da bagno che si trova all'ingresso di Rovereto, venendo da Mori».



Lo spettacolo è in programma stasera a Montebelluna(Treviso)alle 20.30, il 23 a Maniago (Pordenone), alla stessa ora, e il 24 a Schio (Vicenza) alle 17.30.
Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 09:56

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