Fabio Fazio, la moglie Gioia (quasi 30 anni di matrimonio) e i figli Michele e Caterina che non lo guardano in tv

In 58 anni di vita, ben 39 Fazio li ha passati in tv

Domenica 14 Maggio 2023
Fabio Fazio, la moglie Gioia (quasi 30 anni di matrimonio) e i figli Michele e Caterina che non lo guardano in tv

Dopo quasi 40 anni Fabio Fazio lascia la Rai.

Passa a Warner Bros. Discovery con un accordo blindato di quattro anni che lo vedrà debuttare sul Nove già dal prossimo autunno. Con lui trasloca anche Luciana Littizzetto. È un addio annunciato da settimane di indiscrezioni, ma insieme clamoroso, che priva la tv pubblica di uno dei suoi volti più popolari e arriva dopo la vana attesa del conduttore che il contratto, in scadenza a fine giugno, diventasse oggetto di trattativa, dopo gli attacchi ricevuti in questi anni dal centrodestra e alla vigilia dell'insediamento del nuovo vertice della tv pubblica voluto dal governo Meloni.

Fabio Fazio lascia la Rai insieme a Luciana Littizzetto, a Discovery per 4 anni. Sarà sul Nove in autunno, Che tempo che fa potrebbe cambiare nome

La moglie

Una presenza continua, costante, il punto di riferimento dell’intera famiglia Fazio. Nata a Savona nel 1968, quattro anni dopo Fabio Fazio, Gioia Selis è figlia di Giovanni Selis, noto medico della località ligure, nonché fondatore della Rari Nantes di Savona, locale formazione di pallanuoto. Di Gioia Selis si può senz’altro dire che non ha mai subito il fascino del mondo dello spettacolo, salvo che in un’occasione “speciale”. Occasione che si è materializzata intorno alla metà degli anni ’90 e che ha visto Gioia Selis e Fabio Fazio protagonisti del film Pole pole, di Massimo Martelli, i cui proventi sono stati interamente devoluti ad Amref, la più grande organizzazione di supporto sanitario alle popolazioni africane. Quasi trent’anni di matrimonio e due splendidi figli nati dalla loro storia d’amore: Michele, nato nel 2004 e Caterina, nata nel 2009. La vita di Fabio Fazio è tutta all’interno di questo cerchio magico, la sua famiglia. I suoi figli Michele e Caterina e sempre accanto alla donna della sua vita. Sicuramente la sua Gioia più grande.

 

I figli

Ha due figli, Michele e Caterina. Il primogenito ha quasi 18 anni, la seconda figlia 14. Ma che padre è Fazio Fazio? "Molto papà. La loro esistenza è la ragione della mia" confida il conduttore che ha abitudini diverse con entrambi utili a rafforzare il loro legame. "Con mio figlio, che va in moto, abbiamo un appuntamento solo nostro: un giorno alla settimana lo porto in un circuito che c'è sopra Genova" spiega papà Fabio che, però, si limita a guardare il suo ragazzo non avendo dimestichezza con le due ruote. Per quanto riguarda Caterina, invece: "Va al liceo scientifico, faccio assistenza compiti" racconta, ammettendo una certa fatica con le frazioni e maggiore supporto con l'italiano.  I suoi ragazzi, infatti, non guardano la tv, tantomeno la sua trasmissione perché - dice -"è la mia vita, non la loro".

39 anni in tv

In 58 anni di vita, ben 39 Fazio li ha passati in tv, nel segno della sperimentazione e del rinnovamento di generi, liturgie, linguaggi, puntando a mescolare divertimento e imprendibilità. È il 1983 quando a Pronto Raffaella, alla Carrà che gli chiede cosa voglia fare da grande, un giovane e riccioluto ragazzo di Savona risponde sicuro: «Voglio fare Mike Bongiorno». L'anno prima, ai provini a Genova, ha convinto Bruno Voglino e Guido Sacerdote con le imitazioni. Sono gli anni di Loretta Goggi in quiz, dell'Orecchiocchio, di Diritto di replica. Finisce su Odeon Tv a condurre un programma di sport, Forza Italia, ed è lì che lo nota Marino Bartoletti.

Gli esordi a Quelli che il calcio

È il 1993, nasce Quelli che il calcio: prima su Rai3, poi su Rai2, Fazio e il suo team rivoluzionano il rito della domenica degli italiani, raccontando le partite invisibili con la complicità di una galleria di formidabili comprimari, da Teo Teocoli a Paolo Brosio, da Idris a suor Paola. La consacrazione definitiva arriva con Anima mia - con un sorprendente Claudio Baglioni, la celebrazione di mode, personaggi e costumi degli anni '70 e '80, tra tenerezza e memoria televisiva - e con due edizioni memorabili di Sanremo, 1999 e 2000. Anche all'Ariston è svolta: il Nobel Renato Dulbecco e poi Luciano Pavarotti nel cast, Michail Gorbaciov sul palco entrano negli annali del festival e dell'Auditel, stabilendo il record di ascolti.

 

Il passaggio a La7

Nel 2001, dopo otto stagioni e uno share schizzato dal 9 al 30%, Fazio lascia Quelli che, per condividere i sogni da terzo polo di La7, forte di un contratto pare multimilionario, con un talk show in seconda serata. Ma il progetto viene travolto dal cambio di proprietà della rete. L'esilio da Viale Mazzini dura due anni: nel 2003 Fazio torna in Rai con un contratto multirete e con un vecchio pallino, un programma sul meteo che è in realtà lo spunto per parlare del tempo e dei tempi, per dare il suo originale contributo a una tv «libera, che fa crescere il dibattito». Nella Rai3 di Paolo Ruffini comincia l'era di Che tempo che fa: da allora, sono oltre 1.200 le puntate realizzate, più di 4.000 gli ospiti, da Papa Francesco a Obama, da Gorbaciov al presidente francese Emmanuel Macron, passando per Bill Gates, Margherita Hack, Rita Levi Montalcini, Greta Thunberg, Malala Yousafzai, Anthony Fauci. In studio sfilano centinaia di personalità dello sport, della politica, dell'imprenditoria, dello spettacolo, come Pelè, Lady Gaga, Paolo Sorrentino, Quentin Tarantino, Ken Follett, Ennio Morricone, Madonna, Meryl Streep, Umberto Eco, Francis Ford Coppola, Claudio Abbado, Tom Hanks, John Travolta, Whoopi Goldberg, Sophia Loren, Roberto Benigni, Woody Allen. I fan plaudono alla leggerezza, i detrattori accusano Fazio di ipocrisia, rituali da sacerdote della sinistra, buonismo.

 

La conduzione a Sanremo

Prima del nuovo bis all'Ariston, nel 2013 e 2014, Fazio conduce su Rai3 nel 2010 Vieniviaconme sdoganando Roberto Saviano in prima serata e dà voce a storie e testimonianze attraverso gli elenchi. Il bis nel maggio 2012, stavolta su La7, con Quello che (non) ho: decine di ospiti portano la propria parola cara, ripercorrendo una storia, leggendo un brano, cantando una canzone. Ô il racconto come responsabilità. Nel 2016 il ragazzo che voleva fare Mike Bongiorno corona un suo sogno: il remake di Rischiatutto, giocando con la memoria e il Dna della televisione. Ma nella storia della tv entra anche, di diritto, Binario 21, l'evento dedicato all'ultimo Giorno della memoria, con Fazio che accompagna Liliana Segre al Memoriale della Shoah della Stazione Centrale di Milano: un racconto civile collettivo e personale insieme, da quel sotterraneo da cui il 30 gennaio del 1944 partì il treno merci che condusse l'allora tredicenne Segre ad Auschwitz.

Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 12:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci