Benigni: «Che dolore per questa Italia
che Dante definì bordello»

Giovedì 14 Aprile 2011
Roberto Benigni a Torino
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ROMA - Dopo la lectio magistralis di Mario Draghi, Roberto Benigni ha aperto ieri sera a Torino la Biennale Democrazia rivolgendo un appello agli italiani perch si occupino di politica. Naturalmente a modo suo, partendo dal celebre VI canto del Purgatorio di Dante, condendo il tutto con battute al vetriolo su Berlusconi e il governo.



«Mamma mia come era impegnato Dante - ha detto Benigni - gli voleva bene a questo paese, lui. Voleva lottare per la democrazia e la libertà. Pensava fosse utile che un galantuomo scendesse in politica, perchè c'era un bel casino in quel tempo, parlamentari che si vendevano e passavano da una parte all'altra, e cose di questo genere, roba da medioevo».



«Altro che andare all'estero per sentirsi liberi - ha aggiunto, osannato da un pubblico di 9.000 persone che hanno fatto ore di coda - la nostra libertà è più dolce, io voglio essere libero qui, caspita».



E Torino «è una città bellissima piena di bandiere tricolori, qui si sente più che altrove l'unità d'Italia. Mi sono chiesto, appena arrivato, cosa potevo fare per questa città. Ho cercato su internet per comprare una casa, ho trovato in centro palazzo Madama e vicino un altro palazzo che potrebbe diventare Casino Royale. Qui c'è un vero patriottismo, che non è nazionalismo, ma una somma di valori, quelli della Repubblica». Prima di darsi alla sua lettura del VI Canto, quello in cui Dante, davanti a Virgilio e al poeta provenzale italiano Sordello, parla dell'Italia come «serva,...di dolore ostello, non donna di province, ma bordello» si sofferma sull'attualità.



«Maroni ha detto che dovremmo uscire dall'Europa - ha affermato il giullare - ma con questo governo ci farebbero uscire da ogni continente, peccato perchè proprio adesso Renzo Bossi ha capito in quale continente siamo». E, ancora: «Maroni ha ragione, l'Europa dovrebbe aiutarci e portarci via un po' di tutte queste persone che creano problemi. Per esempio perchè non si porta in Francia La Russa? Ma anche, magari Frattini e Cicchitto? Perchè dobbiamo tenerceli tutti noi scusate tanto?». E sul processo breve: «In Parlamento stanno votando da tre giorni, li hanno segregati tutti, alcuni parlamentari hanno detto che prendono mille euro fino alle 22, cinquemila per tutta la notte. A Torino ho sentito che hanno candidato La Ganga, d'altronde se non si riesce a battere Berlusconi, bisogna combatterlo sul suo stesso terreno».



Oppure: «la prima udienza per Ruby è durata 7 minuti, forse la più lunga dell'intero processo, ma dice Ruby più lungo della durata dello stesso reato. Berlusconi era arrabbiatissimo in tribunale, ha trovato anche striscione con slogan contro di lui come la legge è uguale per tutti».



Il messaggio finale agli italiani è: «Amate questo paese come l'amò Dante che scrisse la Divina Commedia e questo canto in particolare per fare politica, per lottare contro la corruzione». Tutto ciò in piena sintonia con l'anima della Biennale Democrazia «la più bella manifestazione culturale italiana».
Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 22:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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