Erano stati gettati via come fossero scarpe vecchie. Chiusi nei sacchetti e gettati all'interno dei bidoni dell'immondizia, per quei trentadue uccellini nati da qualche giorno sarebbe stata la fine se non fosse stato per una telefonata. Ma cominciamo dall'inizio. Siamo a Borgo Venezia, località periferica di Verona.
Insieme ai piccoli merli (o storni), anche alcune parti dei loro nidi. Forse sono stati presi da qualche albero in fase di potatura? Impossibile confermarlo. Adesso, però con quei piccoli affamati e infreddoliti non c'è tempo da perdere. Cosi, si decide di trasferirli presso il Centro Recupero Fauna Selvatica Progetto Natura Verona Lago di Lazise. Lì, trovano ad attenderli personale e volontari che non credono ai loro occhi. "La parola allibiti - avrebbero spiegato successivamente i ragazzi del Centro - non è sufficiente a descrivere lo stupore e l'amarezza provati davanti ad un tale spregio della vita".
È chiaro a tutti, principalmente a coloro che se ne stanno amorevolmente occupando, che la salvezza di quei piccoli è legata a un filo. Avrebbero avuto ancora bisogno della madre per chissà quanto tempo. Una necessità che qualcuno ha voluto togliere loro e che non trova spiegazione alcuna. Così, mentre la denuncia alle autorità sta per essere inviata, l'ultima parola spetta a chi sta facendo il possibile per salvarli: "Sappiamo che non tutti ce la faranno, commentano amaramente al Centro di Recupero, ma ce la metteremo tutta".