80mila api nascoste dentro un albero d'olivo scoperte durante la raccolta. «Situazione anomala, insetti molto aggressivi»

I dodici favi sono stati rimossi, gli imenotteri salvati e l'area sarà aperta a partire dal pomeriggio di oggi

Mercoledì 1 Novembre 2023 di Alessia Perreca
Il nido con 80mila api rimosso nelle campagne a Tivoli

Un rito millenario che ogni famiglia tramanda di generazione in generazione. La raccolta delle olive è una pratica che ha segnato l’intera civiltà dai tempi antichi fino ai giorni nostri.Il periodo, poi, è quello giusto: da ottobre fino ai primi giorni di dicembre, dai grandi ai piccini si riuniscono nelle campagne romane per le tipiche attività di brucatura e pettinatura delle olive. Come è accaduto, ieri, a Tivoli, dove un gruppo di persone erano pronte per il tipico rituale, ma la presenza di uno sciame di api - dentro a un albero d'olivo - ha completamente interrotto ogni attività di raccolta. «Un nido davvero grande con (almeno) 80mila individui», ha specificato l’etologo Andrea Lunerti a “Il Messaggero”, intervenuto per mettere al sicuro l’area e rimuovere i 12 favi.

Cosa è successo

L’attività di raccolta delle olive era appena cominciata, quando una donna ha scovato, a terra, pezzi di favi.

La scoperta, era proprio lì, all’interno dell’albero: un grande famiglia di api con circa 80mila insetti. I mesi di maggio e giugno sono stati caratterizzati da fenomeni piovaschi e questo ha impedito la loro sciamatura. «Si tratta di un’anomalia», osserva Lunerti. «Quando sciamano lasciano la loro casa di appartenenza e iniziano un viaggio alla ricerca di un posto dove poter costruire un nuovo nido». Condizioni, dunque, atipiche, dove peraltro gli insetti si dimostrano vulnerabili e aggressivi. «Sono molto reattive - prosegue Lunerti - perché tra l’altro temono i saccheggi: le famiglie più forti si avvicinano per rubare le scorte di miele a quelle più deboli». 

Gli imenotteri sono stati messi in salvo e trasportati presso il Rifugio del Lupo e l’intera area sarà disponibile alla raccolta delle olive già dal pomeriggio di oggi. «Le stiamo salvando - conclude Lunerti - poiché con l’arrivo del freddo e l’assenza  di una cavità dove potersi riscaldare, sarebbero certamente decedute».

Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 12:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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