Cucciola di capriolo rischia di morire perché la mamma è stata uccisa da un'auto sui Monti Simbruini

Venerdì 17 Giugno 2022 di Antonio Scattoni
Cucciola di capriolo rischia di morire perché la mamma è stata uccisa da un'auto: i ranger dei Simbruini la salvano
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Cucciola di capriolo portata in salvo dai ranger dei Monti Simbruini: la mamma era stata appena trovolta e uccisa da un'auto e la piccola non sarebbe sopravvissuta nei boschi nemmeno se fosse passata nei pressi un'altra mamma perché i caprioli non allattano la prole altrui.  E’ accaduto  nel territorio del Parco Regionale dei Monti Simbruini, la più grande area protetta della Regione Lazio a cavallo delle province di Roma e Frosinone.

Il capriolo é stato investito e ucciso sulla provinciale 28 che dal Comune di Filettino porta alla stazione montana di Campo Staffi. L’allarme alla sede del Parco è stato dato da un automobilista che aveva notato il capriolo immobile sul lato della provinciale.

I ranger dell’area protetta si sono recati sul posto e purtroppo per la capriola non c’era più nulla da fare, però hanno notato che da poco aveva partorito. A quel punto se per il capriolo non c’era più nulla da fare, occorreva salvare il cucciolo che non poteva essere tanto lontano dalla madre. Infatti entrati nella boscaglia e dopo aver perlustrato l’area circostante insieme al personale del servizio naturalistico, hanno scoperto acciambellato sull’erba alta il piccolo che aveva sicuramente pochi giorni di vita.

"Era acciambellato e nascosto all'ombra di un cespuglio di rovi - spiegano dall’ente Parco – e in silenzio stava aspettando il ritorno della madre per essere nuovamente allattato" . Purtroppo la madre era ormai morta e al piccolo occorreva urgentemente di essere allattato e in considerazione che le femmine di capriolo non usano adottare i caprioli orfani i guardiaparco  e il servizio naturalistico si sono rivolti ad un centro di recupero della fauna selvatica del reatino.

"E’ stato subito portato al Centro Recupero Fauna Selvatica di Piano dell'Abatino – spiegano al Parco - che ha dato la sua disponibilità ad accoglierlo. Il piccolo ha trovato un altro caprioletto di poco più grande già presente nel Centro e si è tranquillizzato e ha preso i primi sorsi del latte che per ora gli ha salvato la vita. Il cucciolo si trova in una fase molto delicata, se sopravvive potrà di nuovo essere liberato in natura".

I piccoli di capriolo rimangono, infatti, le prime settimane di vita nascosti immobili nell'erba alta o nel sottobosco, mentre la madre bruca nelle vicinanze e torna a trovarlo solo per allattarlo. Il piccolo comincerà a seguire la madre quando sarà più grande. Il centro del reatino ha ospitato anche la lupa Petra trovata gravemente ferita nel territorio di Vallepietra e per questo chiamata Petra. 

Dopo averla curata è stata radiocollata e rimessa in libertà e questo inverno è stata fotografata sulle nevi di Monte Livata, in perfette condizioni. Il Parco ricorda di porre molta attenzione quando si percorrono le strade dell’area protetta. e di mantenere una bassa velocità che permette di avvistare e salvare la fauna selvatica ed evitare pericolose conseguenze anche all'automobilista.

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Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 16:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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