Il racconto è confuso, a causa delle condizioni di alterazione delle vittime, e gli accertamenti in corso dettati da comprensibili scrupolo e prudenza.
Si cercano in particolare, attraverso identificazione dei presenti, testimonianze e analisi dei filmati di sicurezza, riscontri a quanto raccontato nell'immediatezza dalle minori, che agli agenti intervenuti per un controllo sono apparse in condizioni di marcata alterazione dovuta all'assunzione di alcol e forse di altro. E' sicuramente il risvolto più inquietante dello scenario rivelato sabato dal questore, affiancato dal dirigente della divisione anticrimine Gennaro Capasso.
All'ordine di questo e di altri eccessi della movida c'è un vero e proprio business, quello della somministrazione non occasionale di alcolici a minorenni. Un mercato clandestino che emula le dinamiche dello spaccio di stupefacenti, con un tam tam che aggiorna di continuo la mappa dei locali compiacenti e addirittura un sistema di vedette per allertare tempestivamente gestori ed avventori in caso di controlli. La zona di Pescara vecchia, secondo quanto accertato negli ultimi mesi da polizia e altre forze investigative, non è che uno dei terminali del fenomeno, probabilmente il più nevralgico, ma non l'unico.