«Mi auguro solo, quando arriverà il mio giorno di poter guardare in faccia serenamente la morte». Così scriveva Luciano De Angelis sul suo blog anni fa. Medico di famiglia, umanista, scrittore e sportivo, si è spento martedì scorso all’età di 88 anni nella sua abitazione assistito dalla figlia Paola, giornalista, dal genero Stefano, i nipoti Andrea, Guido e Francesco.
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Negli anni ’60 il professionista di origine aquilana aveva costruito gli impianti sciistici della Majelletta insieme ad alcuni soci, successivamente aveva fondato il Circolo Tennis di Pescara di cui era stato a lungo presidente. Era, nemmeno a dirlo, un tennista provetto ed uno sciatore abile sulle piste che apprezzava anche i brividi dello sci alpinismo. Il professionista nutriva una passione per l’arte, la letteratura, con lo pseudonimo di Dedalus recensiva libri ed opere. Aveva scritto molte poesie e 4 romanzi tra cui “Un anno particolare” pubblicato da Tracce nel 2001, uno struggente ricordo della guerra vista dagli occhi di un bambino di 11 anni. Nello stesso periodo aveva dedicato alla moglie Liliana, da poco scomparsa, la raccolta di poesie “Solo”. Il fisico gracile del medico si è arreso ad una serie di patologie dovute all’età. Da due le precarie condizioni di salute non gli permettevano più di aggiornare il suo blog, un composito diario di poesie, riflessioni su argomenti di attualità, citazioni, fotografie. Alla collega Paola De Angelis ed ai suoi familiari, le condoglianze della redazione del Messaggero.