Garantire la salvaguardia della piccola popolazione di Orso bruno marsicano, simbolo della Regione Abruzzo.
C’è da considerare anche l’insidia degli investimenti su strada, come accaduto al loro fratello, Juan Carrito, nato da un precedente accoppiamento e morto sulle strade dell’Alto Sangro. E sempre per mano dell’uomo, che come nel caso del delitto di San Benedetto dei Marsi, ha dimostrato di essere in grado di stroncare la vita di un animale protetto, in pochi minuti, soltanto perché responsabile delle incursioni nei centri urbani. E’ il caso dell’orsa Gemma, abbastanza vecchiotta e in cerca di cibo facile, nel centro di Scanno, dove girovaga da oltre 20 anni tanto da essere proclamata, cittadina onoraria. L’orsa anziana, negli ultimi otto giorni, ha concentrato le sue scorribande passando dall'albergo al ristorante a un condominio, abitato da cinque famiglie. All'hotel “Mille pini”, ha divorato una crostata e una torta. Tre giorni dopo, ha fatto ingresso nella pizzeria "La baita", banchettando con la farina. Per poi addormentarsi, ormai esausta, nel cortile di una villetta poco distante. Ha sfondato addirittura la porta d’ingresso dello stabile di proprietà della famiglia di Angelo Di Masso, il pasticcere che produce il “Pan dell’Orso”. Forse perché richiamata dall’odore del miele, prodotto in maniera casalinga, all’interno di un appartamento situato al quarto piano. Ha gustato anche il mosto cotto, rimasto all’interno in un silos di acciaio, nel retro della pasticceria.
Orsa Gemma, nuova incursione a Scanno. «Danni a un condominio, è arrivata al terzo piano»
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