Il gran giorno è arrivato ed è solo l'inizio.
«Il cronoprogramma prevede la demolizione dell'edificio in quattro mesi, ma non escludo che l'impresa possa concludere in tempi più stretti - ha spiegato il presidente dell'Ater di Pescara, Mario Lattanzio -. Molto dipenderà dalle condizioni meteo, speriamo di lasciarci quanto prima alle spalle questa perturbazione». Al tempo stesso l'Ater sta già lavorando alla fase successiva, quella cioè della progettazione per la ricostruzione del complesso che nel giro di due o tre anni si andrà a sostituire al Ferro di cavallo: sullo stesso sito sono infatti previsti 56 alloggi nel rispetto di un progetto che, nelle intenzioni di chi l'ha concepito e dell'amministrazione comunale, andrà ad eliminare "l'effetto fortino", caratteristica che ha favorito tanti criminali del posto nel portare avanti la florida attività dello spaccio di droga. «La gara per i nuovi alloggi dovrebbe partire tra agosto e settembre, quindi inizieranno i lavori» ha detto ancora Mario Lattanzio.
Fino all'ultimo, cioè fino a ieri, gli appartamenti del Ferro di cavallo sono stati utilizzati per il traffico di stupefacenti nonostante fossero stati svuotati e liberati dagli inquilini. Lo testimoniano servizi giornalistici e, soprattutto, le testimonianza di chi in quel quartiere vive con impazienza l'attesa della demolizione nella speranza che serva ad allontanare la malavita. «Passi importanti sono già stati compiuti - ha commentato Lorenzo Sospiri, presidente del Consiglio regionale -. Tutto è cominciato con l'impegnativo sgombero dell'edificio e gli aventi diritto sono stati trasferiti in altri alloggi confortevoli, attività svolta dal Comune e dall'Ater che su questo fronte ha dimostrato notevole efficienza. Andiamo ora ad abbattere un edificio brutto in un quartiere periferico e parte una riqualificazione funzionale sia sul piano sociale che urbanistico, che avvicinerà quella zona di Pescara al centro città, grazie anche alla strada Pendolo. Obiettivo, questo, perseguito con forza dal centrodestra ma il cui merito va condiviso in quota parte con chi ci ha preceduto, per cui - ha concluso Lorenzo Sospiri - spero che questo intervento sia vissuto con orgoglio da tutta la città».