Già ai domiciliari, aveva sferrato un pugno in faccia al nonno che lo aveva fatto cadere a terra svenuto.
Recentemente la vicenda è stata chiusa dal Gip del Tribunale, Marco Billi che ha condannato il 23enne alla pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Secondo l'accusa, il ferimento dell'anziano sarebbe avvenuto al culmine di futili motivi, a quanto pare la non sopportazione da parte del ragazzo (assistito dall'avvocato Giulio Michele Lazzaro) del parlare con tono alto a causa della sordità dell'anziano, il cibo non gradito, le richieste dell'anziano di non fare troppo rumore di notte.