Il bar è chiuso per lutto da giorni, il titolare, una persona che tutti conoscevano e stimavano, è morto per Covid-19, diagnosticato dopo il decesso. Un colpo per la bellissima Ortona e il suo castello, una della città turistiche più visitate dell’Abruzzo. Dopo la morte misteriosa di Maurizio Mascitti, 58 anni, la cittadina si è ritrovata a fare i conti con un focolaio di Coronavirus (20 contagiati, 2 morti e cento persone in quarantena) e con gli sciacalli. Quelli veri, ladruncoli che non si sono fermati neanche davanti al cartello “chiuso per lutto” e al profondo dolore di una famiglia. La notte tra giovedì e venerdì, questi sciacalli sono entrati nel bar forzando con facilità la porta principale del bar in contrada Villa Caldari e hanno rubato liquori e dolci. Poi, con un paio di borsoni pieni, sono scappati tirandosi dietro la porta.
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Sul caso indagano i carabinieri di Ortona che ancora non hanno potuto fare un sopralluogo nel bar visto che la porta è sbarrata nessuno può accedere perché tutta la famiglia del barista, morto il 5 marzo scorso, è in quarantena. Nessuno del posto sarebbe mai andato a rubare in quel locale. «Sono sicuramente malviventi che vengono da fuori e che di certo non sapevano nulla di ciò che è accaduto» dice un investigatore. La sanificazioene dei locali non è stata mai fatta, il bar è chiuso dal giorno della morte di Mosciatti, primo morto per Coronavirus d'Abruzzo.
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