VALBRENTA - Sul dibattito in corso per il completamento della Ciclopista del Brenta, in vista delle decisioni che porteranno al progetto esecutivo dei tratti da realizzare e le...
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Il consigliere grillino insiste. «Ma la ciclopista del Brenta rappresenta oppure no una delle più importanti, se non la più importante, opportunità per il rilancio della Valbrenta? Rilancio che, in un’epoca di grandi cambiamenti, possa dare anche nuova vita ad un territorio che finora si sta spopolando?». «La superficialità con la quale si sta affrontando il problema - secondo Nervo - è la stessa che sta portando, ad esempio, la realizzazione della ciclopista tra i capannoni della zona industriale di Campese, anziché adoperarsi per farle attraversare Solagna, dove il programma triennale dei lavori pubblici prevedeva la realizzazione di un percorso ciclo pedonale in paese e dove, tra l’altro, è presente una stazione ferroviaria adattissima a divenire punto di scambio treno-bici, ma la nostra proposta è stata bocciata».
La lingua è tornata a battere dove il dente duole, con le minoranze solagnesi schierate contro il percorso che, secondo la loro interpretazione, penalizzerebbe il comune di Solagna. «Se questa opera è strategica, va fatta nel migliore dei modi possibili, per permettere di esprimere tutte le potenzialità che possiede - prosegue Nervo. - Chi viene in Valsugana lo fa attratto dal paesaggio e dalla bellezza dei luoghi. Non capire che su queste cose puntare al risparmio e rovinare la principale fonte di attrazione è semplicemente un autogol. Che ricade però sulla testa dei valligiani (e non solo), presenti e soprattutto futuri».
L'augurio dell’esponente grillino è «che quanto prima gli amministratori abbandonino questo modo di ragionare da ‘ragionieri’ (con tutto il rispetto per questa categoria), che smettano di delegare al deus ex machina di turno tutte le questioni fondamentali, che prendano coscienza del ruolo e dei compiti a loro attribuiti e che venga finalmente messa in campo quella che si chiama visione, progettualità e pianificazione.»
Considerando che «la Ciclopista del Brenta è classificata tra le migliori d’Europa secondo il Fiets En Wandelbeurs di Amsterdam, in Olanda, patria del cicloturismo – conclude Nervo, - perché ad esempio non istituire una commissione speciale a cui far partecipare anche coloro che possono contribuire fattivamente ed i 'talenti' che pur non mancano in zona? Non ci possiamo più permettere di perdere o peggio realizzare sciattamente queste opportunità». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino