Il sindaco di Asiago Rigoni difende Ruotolo grazie a un libro sul crimine

Roberto Rigoni Stern, sindaco di Asiago e avvocato penalista
ASIAGO - Alla ribalta della cronaca per un duplice omicidio. Il caso è quello dei fidanzati Trifone Ragone e Teresa Costanza  uccisi a colpi di pistola la sera...

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ASIAGO - Alla ribalta della cronaca per un duplice omicidio. Il caso è quello dei fidanzati Trifone Ragone e Teresa Costanza  uccisi a colpi di pistola la sera del 17 marzo 2015 davanti al palasport di Pordenone, nel quale i principali indagati sono il caporalmaggiore Giosuè Ruotolo e la sua fidanzata Maria Rosaria Patrone. La vicenda ha catapultato sotto i riflettori anche il sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern nel suo incarico professionale di avvocato penalista difensore di Ruotolo, insieme al collega Giuseppe Esposito di Nola, da molti anni legale dei Ruotolo.  


Ma come è stato coinvolto in una vicenda così lontana da Vicenza?

«La nomina mi è stata fatta direttamente dal ragazzo e dalla sua famiglia – dice Rigoni Stern - i quali avevano ottenuto informazioni in merito al mio studio legale in relazione ad altri casi da me trattati e risolti». 

Il sindaco avvocato penalista

Si è trattato di una coincidenza piuttosto curiosa: una vicina di casa dell’indagato, a Somma Vesuviana, aveva letto un libro dedicato all’analisi della scena del crimine scritto dal medico legale vicentino Andrea Galassi. Caso vuole che Galassi abbia lavorato come consulente proprio di Rigoni Stern in numerose occasioni. La signora ha contattato il medico legale, chiedendo consiglio. Ed è così che è sceso in campo a Pordenone il 43enne avvocato e sindaco asiaghese. 

Come si trova sotto le luci della ribalta in questo ruolo, tra interviste, pressioni mediatiche e trasmissioni in tv?

«L’esperienza amministrativa mi ha aiutato molto, in questi anni ho appreso meccanismi e dinamiche del mondo della comunicazione. Da avvocato non è facile, spesso i giornalisti fanno tante domande per carpire informazioni coperte da segreto istruttorio. Il rischio reale è che gli indagati vengano trasformati in mostri con sentenze preventive in assenza di un processo. Trovo che attorno a questa vicenda ci sia un interesse davvero morboso».

Come riesce a conciliare un incarico così impegnativo con quello già gravoso di sindaco di Asiago?

«L’impegno e l’esposizione sono notevoli, tuttavia ogni giorno dedico molto del mio tempo anche per l’amministrazione. Credo poi nelle capacità dei miei assessori e dei consiglieri che ho delegato, e che si impegnano tutti con grande passione a fianco dei nostri uffici che stanno predisponendo bandi per appalti che cambieranno in modo epocale Asiago conferendole una sicura spinta sotto il profilo economico e d’immagine turistica».

Quanto sentiremo ancora parlare di questa vicenda?

«Temo per molti mesi, se non per anni. Ho l’impressione che siamo dinanzi ad un procedimento che non troverà
una soluzione a breve».

Quali altri casi di questo tipo si è trovato ad affrontare nella sua carriera e come sono andati a finire?

«Tra tutti quello dell’omicidio Molla, l’ultimo procedimento a carico di Nicola Sapone, conclusosi con un’archiviazione dopo una lunga attività di indagine, e quello dell’uccisione della dominicana Julissa Reyes, conclusosi a favore del mio assistito Jesus Maria Paredes con una riduzione di pena in appello pari ad 11 anni rispetto ai 30 avuti in primo grado». 

Lei si è sempre detto convinto che Ruotolo sia innocente…


«Nonostante tutto quello che si dice e scrive, non sono emerse prove certe della sua colpevolezza ed è questo il motivo per cui non e’ stata ancora richiesta la sua custodia cautelare. Abbiamo piena fiducia che l'attività di indagine già svolta e quella prossima dimostreranno la totale estraneità del mio assistito ai fatti contestati». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino