Donazzan aggredita da due ragazzi «Io minacciata poi sputi contro l'auto»

Donazzan aggredita da due ragazzi «Io minacciata poi sputi contro l'auto»
BASSANO - L’assessore regionale all’Istruzione e formazione Elena Donazzan è stata aggredita  venerdì sera, alle 23.30, in centro a Bassano del...

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BASSANO - L’assessore regionale all’Istruzione e formazione Elena Donazzan è stata aggredita  venerdì sera, alle 23.30, in centro a Bassano del Grappa, da una coppia di ragazzi. Lo racconta sulla sua pagina Facebook. «Ho incontrato alcuni tolleranti, democratici e probabilmente anche antifascisti - scrive - ancora esaltati dalle manifestazioni di ieri. Stavo andando a riprendere l’auto dopo una bella serata al Museo civico per la promozione dell’asparago. Alla fine di via Museo ho notato un gruppetto di persone che non mi guardava. Pace! Mica posso piacere a tutti... Però quando esco dal parcheggio con la mia auto, uno di loro cammina ostentatamente verso di me  cercando di rendermi difficile l’uscita, mentre una ragazza mi sputa sulla carrozzeria».


Così Donazzan si ferma, scende dall’auto, chiede spiegazioni del gesto («un evidente odio verso di me»), si presenta e chiede nome e cognome della ragazza con piercing al naso che però non risponde.«Anzi - spiega l'assessore - il suo amichetto, quello che mi voleva sfidare con la camminata contro l’auto, mi intima di andarmene e mi dice che loro avrebbero negato visto che erano in tanti. Eccoli qua i democratici, tolleranti e probabilmente antifascisti».



L’assessore spiega anche che non ha chiamato le forze dell’ordine perché «il venerdì sera hanno ben altro a cui pensare», però si è ripromessa di andare in quella sede per chiedere il nome di quella ragazza «che non ha avuto il coraggio, dopo il suo elegante gesto, di dire il suo nome». Centinaia i commenti al post: messaggi di solidarietà e incoraggiamento a Donazzan. Tra questi c’è chi etichetta i due ragazzi come «veri fascisti», «vigliacchi» e «parassiti figli della scuola di sinistra» e chi ancora scrive «bastonare prima i genitori e poi i figli».

Oggi la Donazzan ha ripreso la notizia ringraziando 
«per la solidarietà, la vicinanza, i commenti indignati. In molti mi hanno chiesto di sapere il proseguo. Ebbene stamattina mi sono recata presso la sede da dove lorsignori e gentildonna, con ogni probabilità erano usciti. Volevo chiedere che tipo di riunione si fosse tenuta ed avere informazioni sulla ragazza. L’ho trovata chiusa. Però, trattandosi di una sede di proprietà del Comune, concessa a delle precise associazioni, con dei responsabili, chiederò ad un consigliere comunale di formalizzare un'interrogazione. Non voglio lasciare correre, non voglio che qualcuno si senta di poter offendere nessuno senza assumersi la propria responsabilità. Pretendo le scuse e che quella ragazza ed il suo amico, che ha spudoratamente dichiarato che avrebbe mentito, negando il comportamento della giovane, sappia che si chiama falsa testimonianza!  In molti tra Voi avete stigmatizzato il clima di degrado morale e comportamentale. La penso come Voi e, al di là del fatto che penso che a parti invertite, un coro di femministe o esponenti di sinistra avrebbe fatto levare alta la condanna del gesto, penso che non sia assolutamente accettabile».


E poi la conclusione "politica":
«Una Gent.le signora mi ha scritto di limitarmi a condannare il gesto di cui sono stata vittima, senza attribuire colore politico.....vi lascio le foto scattate stamattina fuori dalla sede ...comunale. Mi pare che sia piuttosto chiaro il riferimento ‘ideale’ dei partecipanti alle riunioni». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino