PopVi, in 6mila si costituiscono parte civile, anche il Comune di Vicenza. Manifestano in 300

PopVi, in 6mila si costituiscono parte civile, anche il Comune di Vicenza. Manifestano in 300
VICENZA - Quasi seimila persone si sono costituite parte civile fino ad oggi nel processo a carico di Gianni Zonin e degli altri cinque ex manager e componenti del cda della Banca...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VICENZA - Quasi seimila persone si sono costituite parte civile fino ad oggi nel processo a carico di Gianni Zonin e degli altri cinque ex manager e componenti del cda della Banca Popolare di Vicenza. Molti lo avevano già fatto nel corso dell'udienza preliminare, altri hanno scelto di farlo oggi, prima dell'apertura del dibattimento davanti al collegio presieduto dal giudice Miazzi.


Nell'esercito di persone che chiedono di essere risarcite per il crac della Popolare, spicca la costituzione di parte civile del Comune di Vicenza, che chiede un risarcimento sia patrimoniale che non patrimoniale. Da un lato, infatti, il municipio possedeva fin dal 2006 azioni della Popolare, lamentando così un danno diretto; dall'altro è la città ad aver subito un danno ancora non facile da quantificare, ma che si sconterà anche nei prossimi anni, come ha dichiarato oggi il sindaco Francesco Rucco.

L'apertura del dibattimento è stata accompagnata da una manifestazione di circa 300 persone all'esterno del tribunale; soci ed ex azionisti, spesso organizzati in associazioni, che vedono l'inizio del processo come una prima vittoria e che hanno voluto essere presenti anche se non in aula. Erano stati avvisati, infatti, che una folla eccessiva avrebbe potuto portare anche ad un rinvio a gennaio.

La prossima udienza è già convocata per il 15 dicembre. Solo in seguito il tribunale dovrà decidere quali parti civili ammettere e quindi dare il via all'esame dei testimoni che potrebbero essere circa 200. Molto si discute del calendario, con le difese degli imputati che non vedono favorevolmente l'ipotesi di svolgere due udienze a settimana. Eppure sarebbe proprio questa la cadenza in grado di evitare la prescrizione che scatta nel 2025.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino