«Vigliacco, adesso che non ti servo più mi rompi il c...Sei arrivato qui con una missione, portala a termine»: così Francesco Totti rispose a Luciano...
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Nell'autobiografia Totti riserva due capitoli al tecnico toscano. 'Il primo magico Spallettì ripercorre le stagioni 2005-09, dall'arrivo a Trigoria fino alle dimissioni di quello che l'ex n.10 definisce come «un grande allenatore, forse il migliore che abbia avuto». «Un tipo matto e divertente» la descrizione del tecnico dell'Inter, che «se c'è una cosa che ama fare è litigare». Cosa che Totti testimonia in prima persona rivelando episodi degli anni a seguire, nel post Rudi Garcia. Prima però racconta l'addio nello spogliatoio all'inizio della stagione 2009-10, quando Spalletti decise di dimettersi: «Il suo è un congedo impressionante. Di tutti gli addii cui ho assistito, è il più coinvolgente». 'Il secondo tragico Spallettì è invece sul ritorno del toscano.
«Quando ci rivediamo mi stringe la mano.
A proposito di chiusure, nell'autobiografia, Totti confessa di aver pensato di smettere la sera del 20 aprile 2016, dopo il 3-2 all'Olimpico in rimonta sui granata. «Mi vengono dati 4' soltanto, io ribalto il risultato con una doppietta, corro sotto alla Sud, la squadra vince, i compagni mi portano in trionfo. Sarebbe stata la conclusione perfetta». «Me l'hanno detto sia Ilary sia Vito - aggiunge Totti svelando i consigli di moglie e preparatore atletico -, che su queste cose hanno una sensibilità parallela. A dire il vero il pensiero mi aveva sfiorato, quella sera di gioia esplosiva, ma si era subito dissolto perché in quel momento non avrei saputo come introdurlo, come dirlo, come farlo. Avrei dovuto improvvisare, e forse sarebbe stata la scelta migliore perché la gente, di me, ha sempre apprezzato innanzitutto la spontaneità» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino