Volano tre squadre, in Premier League. E, dopo appena cinque giornate, raccontano all'Inghilterra e all'Europa di frequentare una categoria dominante. Così a...
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L'OVAZIONE
Comunque, nel turno appena concluso, al City e allo United è venuto facile sommergere gli avversari sotto un'ondata di gol. Sabato Guardiola aveva battuto il Watford per 6-0, invece ieri Mourinho ha travolto l'Everton (4-0) sfruttando un tiro di assurda potenza di Valencia, i gol di Mkhitaryan e di Lukaku, oltre che il rigore di Martial. Un trionfo. C'è da annotare, però, che la domenica ha avuto un profumo speciale per Rooney, tornato all'Old Trafford da avversario dopo aver incantato i tifosi per 13 anni. Gli hanno dedicato un'ovazione commovente. Applausi...da applausi. Venendo al Chelsea, ospitava l'Arsenal nel derby di Stamford Bridge. Era una sfida che prometteva spettacolo. Eppure non l'ha sbloccata nessuno (0-0). I Blues hanno costruito occasioni affidandosi a Pedro, hanno rischiato di incassare i gol di Welbeck e di Lacazette, ma in coda a un pomeriggio altalenante hanno ringraziato la fortuna e l'imprecisione dei Gunners e il palo, che ha respinto un guizzo di di Ramsey. A condire la giornata blue, poi, ha provveduto l'espulsione di David Luiz, allontanato dall'arbitro Oliver per un'irragionevole entrata su Kolasinac. Allora Conte si è attardato a costruire una polemica banale. «Cinque rossi in otto partite? È strano...». Poi si è voltato. E lo ha tradito una smorfia. Dev'essersi accorto di non essere in Italia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino