Professione "esubero", ecco perchè le grandi (ma non solo) sono costrette a tagliare

Professione "esubero", ecco perchè le grandi (ma non solo) sono costrette a tagliare
In un calciomercato sempre più complesso e figlio dei bilanci, è quasi scontato che ci siano squadre con organici sovradimensionati, ma in Italia il fenomeno ha...

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In un calciomercato sempre più complesso e figlio dei bilanci, è quasi scontato che ci siano squadre con organici sovradimensionati, ma in Italia il fenomeno ha numeri (e nomi) eclatanti con casi davvero paradossali. Parliamo, per la sola serie A, di oltre un centinaio di giocatori che non trova posto o è di troppo nelle rose delle 20 squadre che fra 12 giorni daranno il via al campionato. È vero che c'è tempo fino al 2 settembre, chiusura del mercato, per sistemare le cose, o meglio vendere gli esuberi, ma in certi casi la situazione è così complessa da lasciar intendere che qualcuno resterà appiedato.

Difficile appare al momento la gestione della rosa della Juve che ha almeno 6 o 7 esuberi - come conferma Sarri - per un costo di oltre 37 milioni l'anno di soli stipendi. Si tratta di Perin, Rugani, Pellegrini, Matuidi, Pjaca e uno fra Higuain e Dybala oltre a Mandzukic con Khedira che piace troppo a Sarri e forse toglierà il posto Uefa a Emre Can.
Ma su tutti c'è la situazione dell'Inter e l'eclatante caso Icardi, vero tormentone dell'estate: l'ex capitano - valore 70 milioni - è il più ricco esubero della serie A con annesso un intrigo a tinte fosche, con dispetti reciproci fra Inter e Juve. Non è messa bene, poi, la Fiorentina del nuovo patron Commisso che pure non giocherà le coppe. Ha infatti un'intera squadra da piazzare: 10 giocatori più Simeone jr, il Cholito, che non piace a mister Montella.
Il problema esuberi tocca anche le cosiddette piccole: il Cagliari ad esempio ha 8 giocatori da mettere fuori rosa, Parma e Lazio seguono a quota 7.
REGOLE EUROPEE
Il discorso vale soprattutto per le squadre che giocheranno Champions ed Europa league: la regola è che nella rosa dei 25 nomi da consegnare all'Uefa entro il 3 settembre, devono esserci 4 giocatori cresciuti nel vivaio (ovvero tesserati per almeno un triennio dall'età di 15 e fino ai 21 anni, se compiuti) e altri 4 formati in Italia (anche in altre società). La Juve ha il solo Pinsoglio del vivaio e quindi gli altri 3 posti delal lista Uefa rimarrebbero vuoti. Potrebbe iscrivere solo 22 nomi (di cui i portieri Szczsny e Buffon) andando incontro a esclusioni eccellenti.
Meglio è messo il Napoli che ha Insigne, Luperto e Gaetano del vivaio più Hydsay e Zielinski formati in Italia. Maluccio è messa anche l'Atalanta che, nonostante i tanti italiani in rosa, ha solo il terzo portiere del vivaio (Rossi).
L'Inter probabilmente terrà fino a gennaio (sperando di andare agli ottavi di Champions) i giovani Dimarco, Longo e Bastoni, oltre a Esposito. Ma molto dipenderà dalle uscite (Borja Valero, Joao Mario su tutti).
Il Milan ha una situazione migliore sulla carta (non fa le coppe) ma non per i bilanci.
Tornando agli esuberi della A solo il neopromosso Brescia non ha superflui fra i 25 in rosa. L'Aic calcola che gli oltre 110 considerati di troppo hanno stipendi annuali che arrivano a 200 milioni.
SENZA CONTRATTO

C'è poi il fenomeno o la piaga dei disoccupati: almeno 70 fra A e B. Dei 59 senza contratto o svincolati che si sono presentati il 18 luglio scorso a Coverciano per la preparazione pre-campionato dell'Associazione calciatori (Aic), una decina proviene da squadre del Nordest. Si tratta di Belingheri, Pulzetti, Longhi e Della Rocca (Padova), Salviato (Vicenza), Castiglia (Triestina), dei 2 ex Venezia Domizzi e Fabiano, Sorrentino (40enne ex portiere del Chievo). Con loro anche l'ex campione del mondo Andrea Barzagli, 38 anni, che ha lasciato la Juve ma vuole evidentemente tenersi in forma.
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Il Gazzettino