Un grande parco a tema, sullo stile di Disneyland o Universal Studios da realizzare a Tessera sui terreni del Quadrante sarà la soluzione dei problemi finanziari del Casinò,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Gli scopi sono spalmare il turismo, di recuperare un zona inutilizzata formata da campi agricoli e portare imprese, lavoro e quindi profitti anche per l'amministrazione comunale. Il Comune ha infatti bisogno di soldi freschi per rilanciare gli investimenti e Brugnaro è convinto che questi soldi possano arrivare solo dallo sviluppo della città.
«Stiamo immaginando - ha detto Brugnaro - di dare un significato a questi terreni facendo un bando internazionale per la ricerca di investitori per la realizzazione di un parco dei divertimenti a tema. Una cosa grande, capace di attirare turismo e realizzare migliaia di posti di lavoro. Ci sarà la possibilità di realizzare all'interno anche due o tre alberghi. Un piano del genere porterebbe valore all'immobiliare del Casinò, che oggi ha molti problemi».
Il parco, se fosse realizzato, sorgerebbe così vicino al terzo aeroporto d'Italia e sarebbe una nuova attrazione per Venezia e per la sua casa da gioco. Questo progetto potrebbe essere il primo affidamento alla costituenda Agenzia per lo sviluppo di Venezia.
Oltre a Tessera, Brugnaro intende portare investimenti al più presto a Porto Marghera, l'ex area industriale più grande d'Italia. «Spero di avere la possibilità di chiedere al Capo dello Stato, quando sarà al Lido - ha precisato - un intervento per favorire le bonifiche. La priorità assoluta è fare uscire l'intera zona dal Sito di interesse nazionale e quindi delle procedure lunghissime in nome di quel falso ambientalismo che ci ha portati ai marginamenti delle rive. E adesso? La terraferma va sotto quando piove perché è stato causato un problema idrogeologico. Chiederò - ha concluso - anche che le opere di mitigazione del Mose, in parte già finanziate, vadano a risolvere queste problematiche, che sono proprie anche di Pellestrina».
Intanto, però, da Marghera continuano a filtrare brutte notizie: la Pilkington ha chiesto un incontro urgente con il Governo e la cosa non promette nulla di buono.
M.F.
© riproduzione riservata Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino