Un equilibrio perfetto tra chi vorrebbe le stesse restrizioni dell'estate scorsa e chi ne vorrebbe di meno. Non è chiara invece l'origine delle differenze di opinioni....
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La causa dell'equilibrio tra chi vuole le stesse restrizioni dell'estate scorsa e chi ne vuole di meno va dunque individuata in fattori più generali: diversa sofferenza per il tipo di lavoro fatto (dipendente oppure autonomo) e diverso livello di fiducia nei confronti degli altri. Molti non vogliono meno restrizioni perché non si fidano del prossimo e temono che se ne approfitti, che cioè non osservi alla lettera le regole che si devono seguire per evitare il contagio. Va tenuto presente che queste regole si accompagnano a una vasta zona grigia dato che si possono applicare in modo sfumato, come le regole del tipo Non bere alcolici, Non assumere troppi zuccheri, Guida in modo prudente, e così via. Sono norme che prescrivono come è meglio comportarsi in determinate attività o circostanze. Diverse sono le regole che servono per costruire convenzioni, per esempio le regole per un gioco. Consideriamo gli scacchi: la mossa del cavallo va fatta in un modo preciso. Se muovi il cavallo o gli altri pezzi in modo scorretto, semplicemente non giochi più a scacchi. Le norme sulle restrizioni durante la pandemia sono del primo tipo, non come quelle da seguire giocando a scacchi. C'è un dato che conforta questa interpretazione. Per la prima volta rispetto ai sondaggi precedenti l'orientamento politico di chi ha risposto a questo sondaggio è rilevante e influente. Chi sono infatti coloro che vogliono meno restrizioni? La percentuale più bassa di chi vuole allentare le restrizioni è tra coloro che dichiarano di preferire il PD ed è del 35%. La percentuale più alta di chi vuole meno restrizioni è di Forza Italia ed è del 50%. Il 15% è una bella differenza! Non spiegabile semplicemente con l'appartenenza o meno al governo perché Fratelli d'Italia, unico partito d'opposizione, presenta una percentuale del 47%.
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Il Gazzettino