TURISMO VENEZIA Più destagionalizzato, ovvero spalmato' lungo tutto il corso

TURISMO VENEZIA Più destagionalizzato, ovvero spalmato' lungo tutto il corso
TURISMOVENEZIA Più destagionalizzato, ovvero spalmato' lungo tutto il corso dell'anno e non soltanto nel weekend. Più digitale, grazie a nuovi software gestionali che mettono in...

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TURISMO
VENEZIA Più destagionalizzato, ovvero spalmato' lungo tutto il corso dell'anno e non soltanto nel weekend. Più digitale, grazie a nuovi software gestionali che mettono in contatto gli operatori turistici con la domanda, ostacolando la concorrenza di portali come Booking e Trivago. Più slow, esperienziale e lento, esteso alle isole, alla terraferma e alla Riviera del Brenta. Sono le sfide del post Covid lanciate nel corso dell'incontro Venezia, capitale mondiale della sostenibilità, che si è svolto ieri nella sede dello spazio Chorus in via Carducci. Organizzato da Il Cantiere, associazione che da una decina di anni affronta problematiche diverse nel territorio, al dibattito sono intervenuti Francesco Mattiazzo, presidente di Assoturismo Veneto, Roberto Panciera di Ascom Venezia, ed Emiliano Biraku, coordinatore di Confeserecenti Venezia, moderati dalla giornalista Giorgia Pradolin. Panciera ha ricordato quando era assessore al turismo e aveva fatto in modo di creare ingressi separati tra residenti e turisti ai pontili dei vaporetti. Condivide la proposta del sindaco Brugnaro di regolamentare i flussi attraverso un contributo di accesso. «È necessario destagionalizzare il turismo - ha detto - ma incentivandolo con la distribuzione anche nei mesi invernali attraverso un sistema di prenotazioni non concentrato solo nel weekend, e infra-settimanale per riempire gli alberghi, i musei». La soluzione è lanciare un progetto quinquennale, nel quale Venezia diventi modello di ospitalità, e possa gestire risorse, eventi. Mattiazzo si è soffermato sull'entrata dei flussi turistici a Venezia, che non possono essere concentrati solo sul Tronchetto e San Zaccaria. «Non deve passare il messaggio che la città è chiusa ha ribadito Abbiamo altri bacini come Mestre, la Riviera del Brenta. Dobbiamo fare sapere cosa vogliamo a livello nazionale. Venezia è specializzata in eventi medio-piccoli di qualità, ma con lo spostamento delle Grandi Navi abbiamo perso 1800 persone».

Emiliano Biraku è responsabile del Tavolo sul turismo digitale e innovazione della Regione, che sta sviluppando dei software gestionali per facilitare l'incrocio tra la domanda e l'offerta degli operatori turistici. «Questo comporterebbe la formazione di giovani laureati - ha spiegato - accompagnerebbe i residenti nella costituzione di nuove imprese, con un incrocio a sua volta del turismo con altri settori imprenditoriali verso la città metropolitana».

Filomena Spolaor
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Il Gazzettino