LAVOROMESTRE Domani si annuncia come una giornata di passione per pendolari e automobilisti: c'è lo sciopero nazionale dei trasporti, al quale aderiscono quasi tutte le categorie...
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MESTRE Domani si annuncia come una giornata di passione per pendolari e automobilisti: c'è lo sciopero nazionale dei trasporti, al quale aderiscono quasi tutte le categorie del settore (esclusa quella aeroportuale che si fermerà, invece, venerdì 26 luglio dalle 10 alle 14 ad eccezione dei controllori di volo); e c'è anche la corsa ciclistica Adriatica Ionica Race (della quale scriviamo a pagina X) con divieti di transito e sosta nel cuore di Mestre dalle 8 di mattina fino a sera domani e giovedì.
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Quanto allo sciopero, il problema è che, oltre allo stop del trasporto pubblico locale dalle 10 alle 13, anche i lavoratori del porto si fermeranno per tutto il giorno con presidi e manifestazioni previsti all'entrata del porto commerciale di Marghera. Per lavoratori portuali si intendono sia i dipendenti e i soci delle imprese che scaricano e caricano le navi, sia i camionisti che portano le merci alle banchine o che le ritirano. Vale a dire che domattina, dall'alba, al presidio dei lavoratori delle imprese dalla darsena Fincantieri fino al ponte strallato, si aggiungerà la protesta dei camionisti: e siccome sono centinaia ogni giorno i Tir che accedono allo scalo commerciale e industriale, potrebbero creare problemi pure alla circolazione stradale formando una lunga fila di automezzi e coinvolgendo pure la viabilità principale da e per Venezia.
E non è finita perché, ai portuali, ai camionisti e ai dipendenti di Actv (che tra l'altro dovrebbero tenere un presidio in piazzale Roma), domani si aggiungeranno i ferrovieri (che si fermeranno dalle 9 alle 17 e protesteranno tra la stazione di Venezia e quella di Mestre), i dipendenti delle autostrade (ultime quattro ore di ogni turno), per una giornata intera gli addetti ai servizi di trasporto funerario, per quattro ore gli addetti al noleggio auto, sosta e soccorso stradale e pure i tassisti con uno sciopero articolato all'interno dei turni nell'arco delle 24 ore.
Le motivazioni di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti rientrano nei rapporti sempre più tesi con il Governo: «L'Italia, dal punto di vista infrastrutturale, rischia di diventare la cenerentola d'Europa se non si sbloccano le opere che la fanno viaggiare fra sud e nord a due velocità».
I MOTIVI
Il settore aereo, ad esempio, prevede nel mondo la crescita dei passeggeri dai 3,2 miliardi del 2016 a 7,2 miliardi entro il 2030, eppure in Italia, «al crescere del traffico una serie di aziende, anziché svilupparsi, sono entrate in crisi». Idem nel settore ferroviario dove «la liberalizzazione ha aperto le infrastrutture senza garantire alle imprese italiane condizioni di reciprocità verso i paesi europei. Senza trasporti moderni ed efficienti il Paese non potrà ripartire».
Elisio Trevisan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino