Soia e grano duro rubano sempre più ettari al mais

Soia e grano duro rubano sempre più ettari al mais
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LE SUPERFICI COLTIVATE

ROVIGO In 10 anni, l'area complessiva delle aziende agricole polesane ha visto ridursi del 36 per cento i terreni a frutta (pesche -73%, mele -51,6%, pere -35,3%) e del 18 quelli destinati a cereali (-32% il mais). E dalle statistiche Istat sulle superfici agricole totali è scomparso il tabacco. Tra il 2008 e il 2018 sono aumentate, invece, le superfici destinate a soia (32.121 ettari nel 2018, +145% rispetto al 2008), e quelle per il grano duro (quasi +70%, pari a 10.187 ettari) e l'aglio (+69%). Tra le coltivazioni in serra, invece, risultano in crescita nel decennio considerato le superfici destinate a lattuga, fragole e meloni. Nello stesso decennio il Polesine ha contato la perdita di 1.571 imprese agricole attive, passando dalle 6.647 nel 2008, alle 5.076 di fine 2018: -23,6%. È un'evoluzione che 10 anni non bastano a raccontare, perché sull'utilizzo del territorio agricolo, insieme ai processi di razionalizzazione e accorpamento tra imprese, hanno influito la Pac con l'evoluzione dalla politica della garanzia dei prezzi prima, dei pagamenti compensativi poi, e quindi dell'Organizzazione comune del mercato, che ad esempio ha ridimensionato tutta la filiera dello zucchero. E ancora, vanno considerati i cambiamenti delle filiere agroalimentari, il legame sempre più stretto tra agricoltura e territorio, e la multifunzionalità delle imprese. Per ultimi, ma non meno importanti, anche i fattori stagionali possono incidere sulla programmazione degli investimenti. Nel 2018, ad esempio, l'andamento climatico è stato sfavorevole per i cereali autunno-vernini (frumento tenero o duro) per l'elevata piovosità nei mesi di marzo e maggio, e per la scarsità di acqua e le temperature elevate ad aprile, con conseguente diminuzione delle rese a ettaro. Mentre era andata meglio in termini di resa per il mais, coltura che resta però sul binario di un progressivo calo di investimenti. Nel decennio considerato infatti, i dati Istat indicano che dai 34.568 ettari destinati a mais nel 2017 si è passati ai 27.724 del 2018 (-19,8%), mentre nel 2008 la superficie totale a mais era di 40.900 ettari. La differenza in 10 anni è -32,2%. Ed è addirittura -54,9% rispetto ai 61.500 ettari di superficie totale destinata a mais nel 2007. Per quanto riguarda gli altri cereali, dal 2008 al 2018 è in calo anche la superficie totale seminata a riso (-13%) e quella a grano tenero (-20,8%), mentre aumenta la superficie per la coltivazione del grano duro, che è passata nei 10 anni considerati da 6 mila a 10.187 ettari (+69,8%). Tra le colture industriali, la stagionalità 2018 aveva segnato termini di resa maggiori per la soia nonostante la cimice asiatica e le anomalie del caldo notturno in agosto. La resa era stata in aumento anche per il girasole, e invece in diminuzione per colza e barbabietola da zucchero. Al di là delle incidenze stagionali, tuttavia, il confronto decennale mostra in aumento le superfici a soia (32.121 ettari nel 2018, +145%), girasole (613 ettari nel 2018, +22,6%) e colza (370 ettari nel 2018, +42,3%). Tra il 2014 e il 2018, invece, la ripresa della coltivazione della canapa ha avuto un andamento altalenante, passando da 44 ettari ai 33 dell'anno scorso, quando la produzione raccolta s'è però dimezzata rispetto al 2014.

N.Ast.
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Il Gazzettino