Si toglie la vita in camera a 13 anni La madre accusa: «Era bullizzata»

Si toglie la vita in camera a 13 anni La madre accusa: «Era bullizzata»
LA TRAGEDIAROMA Con quel suo corpo che da bambina si stava tramutando in donna, conviveva male. Poco importa che la mamma, le insegnanti e come hanno scritto anche ieri nei...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA TRAGEDIA
ROMA Con quel suo corpo che da bambina si stava tramutando in donna, conviveva male. Poco importa che la mamma, le insegnanti e come hanno scritto anche ieri nei messaggi di addio a scuola alcune amichette le ripetessero che «il tuo corpo è perfetto». Laura (chiamiamola così) a cui non piaceva il suo nome e si faceva chiamare Charlie quasi fosse un personaggio dei fumetti manga che amava tanto, domenica sera ha preso un cavo elettrico, lo ha reciso con un taglierino, e con quello si è impiccata a una mensola della sua cameretta, in una piccola palazzina di borgata a Torpignattara, zona est di Roma. Lasciando tutto intorno i suoi disegni e le scritte di canzoni inglesi impresse su un quadernone. I suoi occhioni belli e profondi Laura, li teneva sempre coperti da un frangettone, aveva paura di mostrarsi, amava leggere e studiare, pure domenica si stava preparando per l'interrogazione di storia.

DOLORE IMMENSO
Ci teneva perché era la prima della classe, ma nel suo cuore covava un dolore immenso, una ferita che probabilmente non riusciva a rimarginare. «Le sue migliori amiche l'avevano esclusa e bullizzata - racconta la mamma - dopo che aveva discusso con una di loro, per un malinteso, mia figlia era stata isolata. La prendevano in giro, l'avevano messa nel mirino. Per questo ho insistito tanto perché cambiasse sezione a scuola, ma quelle ragazzine non la lasciavano in pace e nei giorni scorsi si erano rifatte sotto».
UN GIOCO SOCIAL
Laura come tanti altri adolescenti aveva vissuto male il periodo del lockdown, le sue uscite si erano sempre più diradate e come raccontano le zie e i vicini di casa, era sempre più chiusa in se stessa e «perennemente con quel telefonino in mano». Usava molto Tik Tok e i carabinieri della Compagnia Casilina dopo essere intervenuti hanno sequestrato il suo cellulare e il computer, strumenti che verranno sottoposti ad accertamenti tecnici. Il dubbio è che la ragazzina possa essere rimasta vittima anche di un gioco della morte sui social. Al vaglio degli investigatori anche i diari, i quaderni, diversi bigliettini e alcuni disegni della tredicenne alla ricerca di una possibile spiegazione del gesto estremo. A quanto risulta dalle indagini, la ragazzina, nonostante la giovanissima età, era seguita dagli psicologi dell'Umberto I dopo una segnalazione della scuola alla Procura dei minori. In passato avrebbe manifestato atteggiamenti autolesionisti, tagliuzzandosi braccia e gambe. Il pm disporrà l'autopsia.
SOLA IN CASA
La tredicenne si è tolta la vita mentre la mamma era uscita per andare in un piccolo pub all'angolo della strada per fare le pulizie dopo la chiusura. Quando la donna è rientrata, intorno alle 23,45, e si è affacciata in camera per dare la buonanotte alla figlia, ha fatto la drammatica scoperta. «L'abbiamo sentita urlare come una disperata - dice Massimo che è corso in suo aiuto con un altro vicino - siamo volati in casa, abbiamo provato il tutto e per tutto per salvare Laura. Così i sanitari dell'ambulanza. Ho provato io stesso a rianimarla. Ma non c'è stato niente da fare, perché la bambina era già fredda». Accanto al corpo, il piatto vuoto della cena.

La famiglia di Laura era seguita dai Servizi Sociali del V municipio. I genitori della bambina sono separati. Il suo mondo era nella vecchia Torpigna con la mamma, le zie e la nonna. Più che periferia, un paesotto con i bar, le trattorie e i cortili dove tutti si incontrano e si salutano. Una buganville rigogliosa incornicia la casetta bianca con le persiane blu come fosse un pezzetto di Grecia. La zia di Laura ha il viso rigato dalle lacrime, stringe il peluche preferito dalla nipote, un micetto roscetto con le striature bianche. A duecento metri di distanza, in via Laparelli alla scuola media Pavoni le compagne e i compagni della II F (l'anno prima era in un'altra sezione) hanno scritto messaggini su un enorme striscione di cartone appeso nell'atrio. Il personale docente e la preside sono sconvolti. L'avevano vista venerdì l'ultima volta dopo un'uscita alla Garbatella. «Sembrava felice e che avesse superato i problemi dello scorso anno», fanno sapere. Domenica pomeriggio aveva scambiato nella chat di classe le foto della gita e ricordato a tutti di prepararsi per storia. Aveva tutti 9, eccelleva nella scrittura e nei temi. Ma quel suo carattere schivo nascondeva una fragilità che, forse, non ha retto alle critiche e ai dispetti.
Alessia Marani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino