«Servono spazi per cantare»

«Servono spazi per cantare»
IL CASOBELLUNO Le associazioni culturali della città chiedono spazi per riunirsi: ma il Comune dice «purtroppo no». Le normative anti Covid contenute nell'ultimo dpcm, infatti,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
IL CASO
BELLUNO Le associazioni culturali della città chiedono spazi per riunirsi: ma il Comune dice «purtroppo no». Le normative anti Covid contenute nell'ultimo dpcm, infatti, vietano l'utilizzo degli spazi comunali per riunioni e altre forme di incontro, tanto più per la concessione in uso ad altri. E così la petizione popolare che approderà alla prossima riunione del Consiglio comunale, fissata per lunedì 30 novembre, sembra avere già il destino segnato. Ma l'assessore alla cultura Marco Perale mette le mani avanti rispetto a possibili malumori e annuncia. «Per le associazioni culturali della città abbiamo in mente un grande progetto». Se ne parlerà, naturalmente, quando questo momento sarà passato.

LA RICHIESTA
Lunedì prossimo, si diceva, i consiglieri saranno chiamati ad esprimersi rispetto alla richiesta di un gruppo di associazioni della città di avere spazi comunali per ritrovarsi e, nel caso dei cori, per le prove. La questione è già stata affrontata lunedì sera in sede di Terza commissione e sembra che non ci sia davvero altra scelta che negare la concessione. Il motivo è tutto normativo, e dalle norme si sa non si può sgarrare. «In questo momento le direttive ci impongono di non concedere nessuno spazio comunale spiega Perale -, anzi proprio nessuno può riunirsi in una sede del Comune, questo significa che nemmeno le riunioni di Consiglio si possono tenere. Abbiamo analizzato la richiesta con l'assessore Marco Bogo e con i tecnici degli uffici ma dal momento che nemmeno le associazioni sportive possono frequentare le nostre palestre allora è chiaro che non lo può fare nessuno». L'appello arrivava, in particolare, da alcuni cori del territorio che, per la necessità di mantenere le distanze tra i coristi, sono alla ricerca di spazi più ampi per le loro prove. Una palestra sarebbe stato, appunto, l'ideale. Insomma, a meno che in sede di assemblea consiliare non ci siano colpi di scena, la risposta sarà un no.
IL PROGETTO
Ma non sarà un chiudere le porte alle realtà culturali del capoluogo, anzi, l'amministrazione da tempo sta studiando il modo per strutturarle in un maxi-gruppo, una sorta di Comitato d'Intesa delle onlus culturali, e di dedicare loro un immobile comunale magari proprio nell'ex Caserma Piave già diventata cittadella del terzo settore. «Forse lo stesso Comitato d'Intesa potrebbe accoglierle al suo interno conclude l'assessore -, se così non fosse noi saremmo ben felici di avviare un dialogo per accorparle in un grande comitato e dare loro un tetto, un luogo da utilizzare a rotazione per le loro attività. Ne stiamo parlando da tempo, ormai la decisione è stata presa».

Alessia Trentin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino