SAN DONÀ Utilizzare le informazioni dei social network per gestire le emergenze

SAN DONÀ Utilizzare le informazioni dei social network per gestire le emergenze
SAN DONÀUtilizzare le informazioni dei social network per gestire le emergenze di Protezione civile. Si tratta del tema del convegno che si terrà domani, martedì, alle 9.30 al...

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SAN DONÀ
Utilizzare le informazioni dei social network per gestire le emergenze di Protezione civile. Si tratta del tema del convegno che si terrà domani, martedì, alle 9.30 al centro culturale Da Vinci, organizzato dall'azienda specializzata nella produzione di software Datapiano di San Donà, con il patrocinio del Comune.

LOCALIZZARE GLI ALLARMI
Datapiano ha sviluppato un sistema in grado di servirsi dei messaggi dei social per prevenire, localizzare, organizzare e gestire le calamità naturali o causate dall'uomo, creando una rete di interventi rapidi. Un'opportunità interessante anche alla luce del distretto unico di Protezione civile che si sta creando tra i Comuni di San Donà, Ceggia, Fossalta, Noventa, Torre di Mosto, Musile e Meolo. «Sosteniamo l'iniziativa perché le nove tecnologie sono uno strumento importante per la gestione delle emergenze spiega il sindaco Andrea Cereser - Nel prossimo Consiglio comunale sarà presentato il progetto del distretto unico, con tutta probabilità tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio». «Abbiamo partecipato ad un bando europeo, sostenuto con circa 4 milioni di euro spiega Francesco Russo di Datapiano -. Il programma denominato Sige consente di usare in modo efficace le segnalazioni e richieste di aiuto che arrivano in modo spontaneo sui social in caso di calamità: scritti, immagini (foto e video), messaggi vocale e suoni. Si riesce a catturare i messaggi di emergenza reali, filtrati tramite un apposto algoritmo, per distinguerli da indicazioni false o isterismi».
SOCCORSI IMMEDIATI
Il sistema, testato dall'esercito tedesco e nell'Irlanda del Nord, riesce a geolocalizzare l'allarme nel territorio per indirizzare meglio i soccorsi. Se usato, ad esempio, per la valanga di Rigopiano avrebbe permesso di interviene in modo tempestivo. «È stato studiato anche un codice etico nel rispetto della privacy delle persone che danno l'allarme continua Russo -. Le informazioni vengono convogliate nelle sale operative di Protezione civile dove il personale raccoglie e smista le informazioni». Nell'occasione verrà presentato il progetto Piani sicuri che utilizza questo sistema da circa un mese al servizio di 120 comuni della Provincia di Vicenza, con la Prefettura vicentina e Iuav di Venezia. Al convegno di domani è prevista la partecipazione in video della capogruppo di Fi al Parlamento Europeo Elisabetta Gardini, relatrice del report di revisione del meccanismo europeo di Protezione civile.

Davide De Bortoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino