SACILE Non c'è pace per i gatti della colonia di San Odorico. Dopo la morìa

SACILE Non c'è pace per i gatti della colonia di San Odorico. Dopo la morìa
SACILENon c'è pace per i gatti della colonia di San Odorico. Dopo la morìa di mici che quest'estate aveva messo in allarme i volontari che si occupano della colonia e che aveva...

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SACILE
Non c'è pace per i gatti della colonia di San Odorico. Dopo la morìa di mici che quest'estate aveva messo in allarme i volontari che si occupano della colonia e che aveva fatto sospettare un avvelenamento, peraltro non confermato con certezza dai veterinari del gattile di Villotta, questa volta sembrano non esserci dubbi. «Tonno, un bel micione perennemente affamato spiega Flavio Turcatel per qualche giorno non si è fatto vivo e la cosa mi ha allarmato dato che è sempre il primo a corrermi incontro quando arrivo con il cibo. Dopo essere stato sul punto di morire qualche mese fa, ha sviluppato un appetito formidabile ed è diventato un bel gattone. Nei giorni scorsi, preoccupato per la sua latitanza, lo ho pertanto cercato nella boscaglia vicino alla colonia dove lo ho intravvisto sofferente. Accanto alla ciotola - prosegue Turcatel - ho notato anche residui di vomito in cui si scorgevano, accanto ai resti di croquettes, delle palline blu identiche a quelle del lumachicida utilizzato frequentemente durante la bella stagione da chi coltiva un orto. Si tratta di una sostanza che può, se ingerita, avere effetti letali per gli animali e che, di sicuro, non viene utilizzata nei mesi invernali. Difficile pensare quindi che il gatto sia entrato in contatto con questo veleno accidentalmente. Un altro gatto non si fa vedere da qualche giorno e spero non sia un brutto segno. Ho raccolto i residui del vomito nei pressi della casetta che dà riparo ai gatti della colonia per farlo analizzare e ho provveduto a inoltrare denuncia presso il Comando di Polizia Municipale. Spero che venga al più presto eseguito un controllo» conclude, precisando inoltre che sono state installate, in area privata, per provvedere al censimento degli esemplari della colonia, delle fototrappole. «Spero che gli eventuali responsabili questa volta vengano individuati e severamente puniti come del resto prescrive la legge». Nei mesi scorsi diversi gatti erano stati trovati in precarie condizioni di salute. Gli animali presentavano un aspetto sofferente ed erano scossi da conati continui. Alcuni erano deceduti, altri, tra cui Tonno, si erano invece salvati grazie alle cure prestate. Gli esami eseguiti a Villotta non avevano però permesso di capire con certezza se si era trattato di avvelenamento o di un'epidemia e, nel dubbio, i cartelli che avvertivano la popolazione della presenza probabile di esche avvelenate erano stati rimossi.

Daniela Pillon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino