Precipita sotto gli occhi dell'amica, ricercatore del Bo muore a 28 anni

Precipita sotto gli occhi dell'amica, ricercatore del Bo muore a 28 anni
LA TRAGEDIASANTA LUCIA DI PIAVE Aveva deciso di trascorrere il Ferragosto in montagna. Una giornata per staccare dagli studi e dalle ricerche, qualche ora da vivere all'aria...

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LA TRAGEDIA
SANTA LUCIA DI PIAVE Aveva deciso di trascorrere il Ferragosto in montagna. Una giornata per staccare dagli studi e dalle ricerche, qualche ora da vivere all'aria aperta per poi, già dal giorno dopo, ributtarsi a capofitto sulla tesi di dottorato all'università di Padova visto che tra pochissimo avrebbe dovuto presentarla e discuterla per concludere il ciclo di studi, portati a termine sempre con impegno e il massimo risultato. Ma l'escursione sulle montagne vicentine di Valstagna è risultata fatale per Enrico Cescon, 28enne, dottorando residente a Bocca di Strada, in provincia di Trevisto.

LA DINAMICA
È morto sotto lo sguardo impietrito e il sentimento di impotenza di una ragazza che era insieme a lui in quell'escursione che doveva essere una normale passeggiata di metà agosto.
Nel sentiero 783 che unisce le località Sasso Stefani a Sasso Rosso e poi a Soza, sull'altopiano di Asiago, qualcosa intorno alle 16 di mercoledì è andato storto. In un punto in cui il sentiero presentava tratti esposti sopra a salti di roccia, il ragazzo dopo aver perso l'equilibrio è caduto nel declivio sottostante. Inutili per lui i soccorsi. Si tratta di un percorso impegnativo, con alcuni tratti con parete attrezzata e altri dove le rocce sono particolarmente scivolose e viscide.
IL CORDOGLIO
Enrico Cescon risiedeva con la famiglia in vicolo Ferraris in località Bocca di Strada. Ieri mattina anche il sindaco Riccardo Szumski è stato informato della morte del giovane. «Personalmente non lo conoscevo dice il sindaco - purtroppo la montagna si è portata via una giovane vita. Alla famiglia le condoglianze mie e di tutta la comunità, ci stringiamo a loro. Sono un appassionato di montagna e so che bisogna avere mille occhi, perché anche il sentiero più banale ti può tradire per un cedimento o perché inciampi».
L'ALLARME
È stata la ragazza che era con il 28enne a dare l'allarme. Non senza difficoltà, perché nel punto dell'incidente il cellulare non prendeva. Ha dovuto spostarsi sul sentiero, fino a trovare copertura telefonica per chiamare il 118. Una squadra a piedi del soccorso alpino di Asiago, oltre all'elicottero arrivato da Trento, si sono portati sul posto. Hanno risalito il versante e su una cengia, cioè una sporgenza rocciosa, hanno scorso il corpo ormai esanime di Enrico. Dall'elicottero sono scesi tecnico e medico, che ha constatato il decesso del giovane. La ragazza, sotto shock per l'accaduto, è stata affidata ai soccorritori.

Claudia Borsoi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino