POLITICA ROVIGO «Il gruppo consiliare del Pd necessita di un forte chiarimento:

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POLITICA
ROVIGO «Il gruppo consiliare del Pd necessita di un forte chiarimento: sinceramente, e questo lo dice chi ci ha votato, non siamo sul pezzo da un po' e non posso tollerare considerazioni pesanti che mettono in cattiva luce anche il sottoscritto, per il solo fatto di essere stato eletto in quella lista».

Rompe gli indugi Mattia Moretto, il quinto componente del gruppo del Pd a Palazzo Nodari, fino ad oggi rimasto in silenzio di fronte alle diatribe interne al partito innescate dalla scelta di nominare Virna Riccardi, segretaria del circolo cittadino, come componente del consiglio di amministrazione della partecipata comunale Asm spa. «Non entro sottolinea Moretto, consigliere che ha ottenuto il numero più alto di preferenze - nel merito del comportamento e delle decisioni che il Pd di Rovigo sta perpetrando, in quanto non iscritto, ma ritengo essenziale rilevare che la diatriba quotidiana e costante, segno di uno sconquassamento sempre più evidente e pesante, non fa di certo bene. Entro sicuramente nel merito, però, delle problematiche che si riversano nel gruppo».
CRITICHE AL GRUPPO

E qui Moretto, pur mettendosi un passo indietro rispetto alle due fazioni, non lesina nelle critiche al gruppo consiliare nel suo insieme: «Compito prioritario della maggioranza è governare, compito dell'opposizione è vigilare, fungere da pungolo e proporre soluzioni ai problemi. Le diatribe all'interno del partito si stanno, in maniera pesante, riversando sul gruppo consigliare. Siamo costantemente sulla stampa per argomenti che giustamente non interessano ai cittadini e che, ai fini pratici, non producono nulla per il bene comune». L'affondo, poi, va anche in direzione di Nadia Romeo, pur senza manifestare una presa di distanze come, invece, hanno fatto il consiglieri Giorgia Businaro e Andrea Borgato, con il quarto, Nello Chendi, invece solidamente ancorato sull'altro fronte: «Il compito di un capogruppo è identico a quello di un capitano di una squadra: sentire le diverse anime, renderle partecipi, farle giocare secondo le loro proprie attitudini, dimodoché il gioco di squadra produca ottimi risultati. Spesso invece accade l'esatto opposto e si gioca talmente tanto da soli, che determinate scelte strategiche vengono apprese attraverso gli organi di stampa, dopo che sono state già compiute. Questo altro non serve che a rafforzare le già marcate divisioni all'interno del gruppo. Mi dispiacerebbe che da qui ai 20 mesi che mancano alle prossime elezioni, in caso di scadenza naturale del consiglio, il gruppo del Pd, così come il cda di Asm spa, da uno finisse a tre. In tal caso avremmo fallito tutti ma, in particolar modo, chi avrà avuto responsabilità maggiori».
F.Cam.
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Il Gazzettino