PITTURA L'isolamento per arginare la pandemia non ha fermato le attività

PITTURA L'isolamento per arginare la pandemia non ha fermato le attività
PITTURAL'isolamento per arginare la pandemia non ha fermato le attività dello Studio Arte Mosé, di via Fiume 18. La galleria rodigina, guidata da Emanuela Prudenziato e Vincenzo...

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PITTURA
L'isolamento per arginare la pandemia non ha fermato le attività dello Studio Arte Mosé, di via Fiume 18. La galleria rodigina, guidata da Emanuela Prudenziato e Vincenzo Baratella, per non privare gli appassionati d'arte delle mostre, hanno messo a disposizione sul web una esposizione virtuale' dove alcuni artisti hanno illustrato e commentato con le tele il difficile momento dell'epidemia.

«La Galleria, che celebra venti anni di vita, vuole mostrare un volto sorridente, uno stimolo di cultura anche nel momento della sofferenza collettiva spiega Vincenzo Baratella, parlando in primis del padre -: Mosè Baratella, che ha celebrato il centenario dalla nascita (il 17.11.2019) è presente con: Il crollo dei valori (olio), opera che già negli anni Ottanta invitava alla riflessione sulla società che s'avviava ad un irreparabile declino. Sull'acqua c'è immagine di un Cristo morto, attorno galleggiano alcuni fiori. I pochi che amano veramente. Attorno al protagonista la confusione, il caos sociale».
BRANCOLINI
L'iniziativa culturale disponibile su web (http://studioartemosegallery.blogspot.com/), propone tante opere preziose. C'è Edi Brancolini, uno degli artisti più autorevoli sulla scena della pittura figurativa con Arcipelago della malinconia, opera che in modo eccelso raffigura la tristezza da isolamento. Brancolini, presentato da Sgarbi, è un pittore che ama definirsi continuatore dei Preraffaelliti. Vilfrido Paggiaro, di Mogliano, con l'opera Il merlo, olio su tela, palesa «una sorta di dialogo tra uomo e natura e l'uomo si illude di avere delle risposte dalla natura» spiega Baratella.
NIGIANI, RIGONI, VICENTINI
Poi, Impero Nigiani, fiorentino, che ha illustrato Cervantes, Leopardi, Ovidio, Dante. L'olio su tela, nella rassegna, fa vedere Scolari che rincasano. Questo soggetto è stato usato per un'incisione, bianco e nero, per la mostra «il senso dell'Infinito aggiunge Baratella -. Con Crocifissione dalla macchina del 1965, grafite e smalto opaco su cartone, Zarpellon, poi, ripropone il manifesto di un'epoca, quella sessantottina che denunciava la perdita dei valori umani per abbracciare un benessere fugace».
Ancora, Paolo Rigoni, in Figura con le mani sul volto, tecnica mista, vernici, carta e foglia d'oro su tavola di pioppo, è sconcertante nella forza espressiva e magistrale nella esecuzione che rappresenta un soggetto sgomento, incredulo per manifestazioni di superbia e arroganza raggiunte da un'insana umanità. Claudio Nicoli, fiorentino, che con Europa e Giove, porta in mostra il mito della principessa di Tiro, rapita da Zeus sotto le sembianze di un toro bianco. E Angelo Prudenziato, (1907-1980), artista rodigino amico e allievo di Morandi e Guidi che partecipò alla biennale di Venezia e che per lo Studio Arte Mosè mostra: Nudino.

Infine, con Covid 19 Mariano Vicentini, già noto al pubblico rodigino per le tematiche forti e personalissime propone il ritratto di un essere mostruoso, coronato appunto, formatosi oltre la scienza ufficiale, ma tanto letale da imperare sul mondo.
Elisabetta Zanchetta
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Il Gazzettino