PIANO DEI TRASPORTIROVIGO L'iter del nuovo Piano regionale dei trasporti è in marcia e il documento preliminare è stato presentato in tutti i capoluoghi. A Rovigo lo scorso 18...
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ROVIGO L'iter del nuovo Piano regionale dei trasporti è in marcia e il documento preliminare è stato presentato in tutti i capoluoghi. A Rovigo lo scorso 18 luglio. Fra i presenti, anche la consigliera regionale di Italia in Comune Patrizia Bartelle, che esprime le proprie valutazioni negative: «Sono sconfortata nel constatare che la Giunta regionale per il Polesine non ha previsto praticamente nulla», commenta. L'unico passaggio fatto, sottolinea, è la citazione di un «asse nord-sud che scavalca il Polesine ma non porta alcun beneficio al nostro territorio: oltre questo lo scenario è deludente».
TRANSPOLESANA
In particolare, evidenzia, «manca qualsiasi progetto sull'asse Est-Ovest per prolungare la Transpolesana fino al mare e collegare il nodo di Badia con la Lombardia, nessun intervento è previsto a beneficio delle due filiere produttive esistenti, quella della pesca nel Delta e quella della giostra in Alto Polesine, e per di più i problemi dei pendolari che utilizzano il trasporto su ferro o su gomma vengono sottovalutati. La domanda della mobilità guida gli investimenti, perciò a fronte di un polesano che usa i mezzi pubblici, in media 13 volte all'anno, ci si rivolge a un padovano che li usa 4 volte tanto. La vera scommessa dovrebbe essere di portare tale uso, per il Polesine ai livelli dei padovani e raddoppiarli per loro. Nessuna analisi sulle motivazioni che portano i polesani a usare l'auto, con il parco macchine più vecchio del Veneto. A ciò si aggiunge il totale disinteresse della Lega per una futura, progressiva, diminuzione del costo dei biglietti».
TRASPORTO PUBBLICO
Dal punto di vista del numero dei passeggeri annui di trasporto pubblico su gomma e nave, secondo i dati regionali riferiti al 2017, la fetta che interessa Rovigo è appena l'1% del totale veneto. Questo per la geografia del Polesine, ma anche per scarsa propensione all'uso dei mezzi pubblici dei polesani. Anche sul fronte del trasporto merci il commento della consigliera Bartelle è totalmente negativo: «Manca del tutto una prospettiva chiara per l'idrovia Tartaro-Fissero-Canal Bianco che grazie alla Lega molto probabilmente resterà la grande incompiuta del Veneto meridionale». Nel documento preliminare di piano, il passaggio al proposito è il seguente: «Il sistema della navigazione veneta è costituito dalle idrovie del Po, Fissero, Tartaro, Canalbianco, per gran parte attivo, ma su cui permangono alcuni colli di bottiglia infrastrutturali, che condizionano la connessione in chiave logistica e turistica tra l'Alto Adriatico ed i porti interni di Mantova e Cremona, nel disegno complessivo della navigabilità fino ai Navigli di Milano». Si cita anche l'Interporto di Rovigo, «caso particolare, caratterizzato dalla presenza di tre modalità (acqua/ferro/gomma), in quanto collegato al sistema di navigazione interna», ma i dati sono impietosi: nel 2018 un volume di appena 11 attracchi e solo 120 treni degli oltre 20mila che hanno fatto tappa agli interporti di Verona, Padova e Portogruaro.
F.Cam.
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Il Gazzettino